Libero, 6 dicembre 2018
Gli ultrà costano ai club quasi tre milioni di multe
In quell’arcipelago di passione, ardore e istinto animale che è il tifo calcistico rientrano anche, purtroppo, diversi tipi di eccessi. Dalle violenze, alle offese, alle pressioni psicologiche su media, società e tifosi. Si potrebbero definire effetti collaterali di un tipo di ambiente che caratterizza da sempre il mondo del pallone. Alcuni eccessi, però, provvedono più di altri a rovinare il clima intorno ad un appuntamento sportivo. In linea col vecchio detto popolare secondo cui fa più male la lingua della spada, ad esempio, il vizio congenito dei cori di discriminazione territoriale o razziale indispettisce parecchio giocatori, allenatori e club. Prima del posticipo di Serie A di lunedì tra Atalanta e Napoli la società partenopea su pressione di Ancelotti in persona aveva annunciato reazioni veementi in caso di cori contro i napoletani, fino all’abbandono del terreno di gioco. Un rischio che è stato sventato. Il paradosso, però, è che entrambi i club hanno accumulato 20mila euro di multe per altre ragioni: 15mila al Napoli per lancio di bengala e fumogeni contro i tifosi avversari (e altri 3mila per aver ritardato l’inizio del secondo tempo), 2mila alla Dea per lancio di oggetti pirotecnici in campo. Ma se questi episodi possono essere “nascosti” dalle telecamere, il principio rimane: com’è possibile che accadano ancora cose del genere nonostante tutti i controlli di sicurezza? La facilità con cui simili oggetti sfuggono alle perquisizioni è disarmante, e rappresenta una delle voci più cospicue tra le multe inflitte dal Giudice Sportivo. La cosa tragicomica è che la classifica stagionale delle sanzioni ricevute è capeggiata proprio dal Napoli. Se è vero che i partenopei sono tra i più bersagliati per quanto riguarda gli odiosi cori di discriminazione territoriale, è altresì vero che accumulano più sanzioni di tutti per lancio di fumogeni, petardi e affini. Gesti che alle società colpevoli di responsabilità oggettiva costano meno in termini economici (dai 2mila ai 5mila euro per volta) ma mettono a repentaglio l’incolumità delle persone. A proposito di cifre: tenendo conto solo del dato degli ultimi 5 anni, il conto complessivo delle multe per i club di A supera i tre milioni di euro. La Roma, che capeggia la classifica, sfora addirittura il milione. Cioè dal 2013 ad oggi ha speso in multe più di quanto paga in un anno per l’ingaggio del turco Under. Nel mare di negatività c’è almeno un aspetto positivo. Proprio dal 2013 la Lega Serie A ha deciso di destinare una parte significativa delle multe in favore della Junior Tim Cup – il calcio negli oratori –, un torneo di calcio a sette Under 14 che coinvolge circa 2000 squadre oratoriane e realtà parrocchiali. I fondi, poi, vengono utilizzati anche per costruire vari campi da calcio in ogni zona d’Italia. E visto l’ammontare delle multe, sono parecchi.