Corriere della Sera, 6 dicembre 2018
Novità al Turner Prize: vince un corto girato con l’iPhone
Per il «Turner Prize», il premio nato nel 1984 per celebrare gli artisti britannici di nascita o di residenza, che ha già incoronato(tra gli altri) Damien Hirst e Anish Kapoor, gli ultimi due sono stati anni di grandi cambiamenti. Nel 2017 aveva trionfato Lubaina Himid, classe 1954, prima vincitrice over 50 nella storia del premio; quest’anno il Turner è invece andato all’artista scozzese Charlotte Prodger, prima artista premiata per un cortometraggio interamente girato con l’iPhone, Bridgit (Prodger era in gara anche con il cortometraggio Stoneymollan Trail, in mostra alla Kusthall di Bergen, in Norvegia) .
Trentadue minuti, quelli di Bridgit, «di immagini evocative di una elevata qualità pittorica e con continui richiami alla storia dell’arte». Il presidente della giuria, Alex Farquharson, direttore della Tate Britain, ha spiegato che il lavoro di Prodger «mostra bene il volto di una generazione di giovani artisti che si è affacciata sulla scena pubblica, affrontando l’identità di genere come un tema non risolto».
Un Turner Prize molto politico, quello vinto da Prodger (che si è detta emozionata e che, durante la premiazione, ha voluto ricordare il taglio dei fondi del governo per le scuole d’arte). Perché Prodger racconta, con i suoi lavori, cosa vuol dire essere gay o meglio queer (termine che nella comunità LGTBQ indica una rinuncia a identificarsi in un preciso orientamento sessuale) nella realtà rurale scozzese: «Le storie che racconto sono mie, ma sono storie di discriminazione, di povertà, di classe, possibilità che tante altre persone conoscono purtroppo molto bene».
Nata a Bournemouth nel 1974 e formatasi alla Goldsmiths di Londra e alla Glasgow School of Art, Prodger si è aggiudicata l’assegno di 25 mila sterline, che le è stato consegnato durante una cerimonia alla Tate Britain di Londra, presentata dalla scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie. Un assegno di cinquemila sterline ciascuno è invece andato gli altri finalisti del Turner 2018: Forensic Architecture, Naeem Mohaiemen, Luke Willis Thompson.
I video di Prodger, a cominciare da Bridgit, hanno un carattere introspettivo e suggestivo, in cui si combinano riflessioni sul paesaggio e sull’identità di genere. Spesso usando quell’iPhone che Prodger (che rappresenterà la Scozia alla Biennale di Venezia del 2019) «sente ormai come un’estensione del mio sistema nervoso o viceversa».