Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  dicembre 05 Mercoledì calendario

Fortnite, il videogioco che ci ha cambiato la vita

Se non volete fare la fine del Pd e avete intenzione di comprendere il paese reale senza dover salire su una ruspa o guardare Uomini e Donne, vi conviene sapere cosa sia Fortnite. È un videogioco, ve lo dico subito. E no, il fatto che siate donne o che non abbiate figli adolescenti o che dei videogiochi non ve ne freghi una beata cippa, non è un alibi. Fortnite è il videogioco più famoso del mondo, lo hanno scaricato 125 milioni di persone, condiziona la Borsa e crea dipendenza come il tabacco, le gaffe di Toninelli e i falò di Temptation Island.
Mentre le persone entrate nel tunnel di Pokemon Go le riconoscevi al parco o al semaforo aggirarsi come tossici in cerca dello spacciatore, chi gioca a Fortnite lo fa nel silenzio della sua camera (come mio figlio, purtroppo) o nel bagno dell’ufficio. Vado dunque a spiegare la portata del suo successo e i perché.
I giocatori. Fornite, di proprietà della Epic Games, sede in North Carolina, nasce nel luglio del 2017. Quattro mesi dopo ha già 20 milioni di giocatori attivi. A marzo 45 milioni. Attualmente ne conta 80 milioni. Lo hanno scaricato 125 milioni di persone, ovvero tutti gli abitanti del Giappone. Forse cresce così rapidamente solo la Lega. E se si allea con Di Maio, a fine 2019, il numero dei giocatori potrebbe raddoppiare.
Il fatturato. Fortnite è un gioco gratuito. Ci può giocare chiunque da qualsiasi piattaforma senza spendere un euro. Eppure, a febbraio 2018, ha fatturato 126 milioni di dollari. A marzo 223. Ad aprile 296. A maggio 318. In poco più di un anno di vita ha superato il miliardo di fatturato solo di acquisti in game (poi ci sono ulteriori guadagni generati dalla modalità di gioco Salva il mondo). Che sia un andamento in paurosa crescita e senza ausilio di grafici lo capirebbe chiunque, pure Laura Castelli. Come guadagna se si gioca gratis? Comprando accessori estetici tipo vestiti o velivoli e in più la capacità di eseguire balletti specifici. In pratica puoi diventare Gianluca Vacchi. (Fortnite è il primo videogioco sparatutto al mondo che ha delle grane legali per dei balletti come una Cuccarini qualunque poiché Epic Games si sarebbe appropriata di mosse dei più famosi rapper afroamericani). Con i soldi non si acquisisce alcun vantaggio sugli avversari, se non quello di sentirsi più figo. E la faccenda rappresenta una novità epocale nel mondo del gaming.
I neologismi. Visto che in Fortnite non si fanno acquisti per necessità, ma solo una sorta di shopping di accessori, oggi tutti gli adolescenti del mondo chiedono “Mamma mi dai 5 euro che devo SHOPPARE?”. Si shoppano le skin, ovvero i vestiti che il personaggio può indossare, per cui il verbo e complemento “shoppare le skin”, tra gli adolescenti, è ormai in uso più di “odiare la mamma” e “guardare Youporn”. Altri neologismi che vi conviene imparare per non sentire vostro figlio che parla col computer in camera e sospettare che si stia arruolando nella jihad, sono “camperoni” (quelli che tentano di sopravvivere nascondendosi), “nabbi” (quelli scarsi nel gioco), “fightare” (combattere), “buildare” (costruire) e “pushare” (prendere qualcuno). Se siete una mamma e salutate vostro figlio dicendogli “Tesoro, vado a shopparmi una skin nuova che devo fightare a colpi di like su Instagram quella nabba della Ferragni!”, guadagnerete 1000 punti sul padre.
Lo scopo. Fortnite è semplicemente uno sparatutto in cui tutti sono contro tutti e uno solo sopravviverà. Più o meno un’assemblea del Pd.
Nessun divieto. Fornite non prevede spargimenti di sangue o violenza gratuita come giochi celebri quali Doom e GTA. Quando muori, svanisci. Non lasci traccia. Tutti si scordano che sei esistito. Come per un leader del Pd, appunto. Ergo, perfino le madri più rigide, alla fine si convincono che sia più violenta la somministrazione della minestra di zucchine alla mensa della scuola che una partita a Fortinite.
Democrazia. Fornite è un gioco democratico. Non vinci se sei più ricco, ma solo se sei più bravo. Non puoi scegliere neppure che personaggio essere, se uomo o donna, se bianco o nero, se bello o brutto. Decide Fortnite. È anche il primo sparatutto che conta un numero non trascurabile di giocatori donna. Non vincono solo i più coraggiosi e spregiudicati, ma pure i “camperoni”, quelli che sanno nascondersi meglio quando il gioco si fa duro e si combatte aspramente. Alessandro Di Battista, per dire, è un camperone di tutto rispetto.
I vip. Molti i personaggi famosi appassionati di Fortinite. Il calciatore francese Griezmann, terzo al Pallone d’oro, è un giocatore accanito (ai mondiali esultò con un balletto alla Fortnite). Il rapper Drake, assieme al noto gamer Ninja, in una sessione su Twitch, è stato seguito da 550 000 persone in contemporanea. Barbara D’Urso ci ha comunque tenuto a far sapere che a quell’ora, durante la sovrapposizione con Drake, una sua diretta Facebook mentre faceva i gargarismi col collutorio mentolato, lei ha fatto più follower di lui.
I tornei. Per l’anno 2018/2019 Fortnite investirà in tornei la clamorosa somma di 100 milioni di dollari. Si vincono botte da un milione di dollari alla volta. Lo streamer più famoso, Ninja, 27 anni dell’Illinois, ha 20 milioni di iscritti solo su YouTube e tra vittorie nei tornei e sponsor come Red Bull, come dichiarato a Forbes, guadagna circa 500 000 dollari al mese. Quando l’ho saputo ho fatto un toccante discorso a mio figlio su quanto sia importante studiare più che perdere tempo dietro ai videogiochi, poi l’ho ritirato dalle scuole medie e adesso il giorno si allena a giocare a Fortnite con giusto 25 minuti di pausa all’ora di pranzo per un tramezzino veloce.
La Borsa. Sembra incredibile, ma Fortnite sta avendo un impatto importante anche sulla Borsa, poiché genera fluttuazioni di notevole rilevanza. Secondo Morgan Stanley alcuni competitor quali Atv hanno perso anche il 10% del loro valore e ciò a causa del tempo libero dei gamer che sarebbe limitato e dedicato interamente a Fortnite. Insomma. È come se fossimo 100 donne in una discoteca affollata di uomini e a un certo punto entrasse Adriana Lima. È chiaro che noi altre, a quel punto, potremmo pure metterci a passare il leva-pelucchi sui divanetti.
La dipendenza. Mio figlio, da quando gioca a Fortnite, si alza dalla sedia solo se suona un allarme anti-aereo e il palazzo di fronte viene giù per primo. Mi consola sapere che tale rincoglionimento (di cui psicologi e sociologi stanno discutendo seriamente) sia equamente distribuito nel mondo. Si dice che in Inghilterra Fortnite sia citato in circa 200 cause di divorzio. Che David Price, lanciatore per i Boston Red Sox, vincitori della World Series, qualche mese fa avrebbe cominciato a giocare male a causa di alcuni problemi al polso causati da Fortnite. A New York, un uomo di 45 anni, avrebbe tentato di uccidere un ragazzino di undici, che aveva osato farlo fuori su Fortnite. Che poi, diciamolo, è quello che pensa di farmi mio figlio ogni volta che gli urlo “è ora di fare la doccia!” ed è rimasto penultimo nel combattimento. Non escludo, peraltro, che prima o poi compia l’irreparabile gesto. Nel caso, ricordatemi con affetto, non fate i nabbi.