il Fatto Quotidiano, 5 dicembre 2018
Uva lascia la Figc con una buonuscita da 350 mila euro
Un addio da mezzo milione di euro: dal primo gennaio 2019 Michele Uva non sarà più il potente e temuto direttore generale della Federcalcio. Uomo di Malagò (viene dal Coni, dove potrebbe rientrare), amico degli Agnelli, aveva retto praticamente da solo la baracca durante il commissariamento, facendosi molti nemici. Infatti uno dei primi atti del nuovo governo di Gabriele Gravina è stato allontanarlo: prima sospeso (con tanto di minacce di causa), poi in “ferie forzate” sino al termine del 2018, alla fine le parti hanno trovato un accordo. “Risoluzione consensuale”. Il perché è presto detto: pare che per lasciare il suo ufficio in via Allegri Uva percepirà una buonuscita di circa 350 mila euro. In Figc non vedevano l’ora di liberarsene, a qualunque prezzo (mezzo milione di costo aziendale non è neanche troppo). Lui si accontenterà di un assegno a cinque zeri, in attesa di nuove sfide. Del resto un’altra poltrona da occupare ce l’ha già: è anche vicepresidente Uefa, dove continuerà a rappresentare l’Italia (ma non più la Figc).