ItaliaOggi, 5 dicembre 2018
Diritto & Rovescio
Luigi Di Maio è stato investito in pieno dalle documentate denunce che le Jene hanno mosso a suo padre che pagava in nero alcuni suoi dipendenti, commettendo un reato che dai grillini è sempre stato vissuto e descritto come disdicevole. Si dice sempre (anche perché è giusto che sia così) che le colpe dei padri non debbono ricadere sui figli, a meno che essi siano conniventi con il padre. Se non fosse così, la faida sarebbe il mezzo corrente per risolvere i conflitti. I pentastellati invece, nella passata legislatura, hanno sempre fatto strame di questo principio, investendo brutalmente e attribuendo, senza riguardo alcuno, a Matteo Renzi e a Maria Elena Boschi, reati dei loro genitori (poi, tra l’altro, essi sono risultati nemmeno commessi). I pentastellati quindi non hanno tenuto presente neanche un altro motto di antica sapienza, naïf ma sempreverde: «Chi la fa l’aspetti». Ma i politici che si ritengono invincibili, non l’impareranno mai.