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 2018  dicembre 04 Martedì calendario

Così Salvini supera Di Maio sui social

Un’alleanza di governo con posizioni di forza oggi invertite rispetto ai risultati elettorali, e due strategie comunicative contrapposte. È in questo quadro che la Lega, dopo aver raddoppiato i consensi (dal 17,4% alle politiche al 34,7% rilevato dall’ultimo sondaggio Ipsos per il Corriere ), sta cannibalizzando il M5S anche sui social network, in particolare su Facebook, dove Matteo Salvini ha raggiunto i 3,3 milioni di fan, rispetto ai 2,1 milioni di Luigi Di Maio.
I vari fattori di boom del Carroccio a trazione sovranista sono stati analizzati da Eikon strategic consulting, società specializzata che ha monitorato i profili Facebook dei due leader tra l’ 1 gennaio ed il 25 novembre scorsi. In questo arco di tempo, Salvini ha pubblicato oltre 900 post tra commenti, foto e video, con 28 milioni di interazioni virtuali da parte degli utenti; mentre Di Maio 821 post, con 25 milioni di interazioni.
L’enorme visibilità di Salvini, osservando i risultati, è la conseguenza di «una comunicazione “di pancia”, arrabbiata e totalizzante, spesso incentrata più sul personaggio, e sui nemici, che sui contenuti», spiega Eikon nel suo studio. Le parole chiave di questo successo sono «Italia, sicurezza, immigrazione, clandestini», oltre alla «burocrazia» rappresentata dalla Ue da combattere, assieme al «pericolo» proveniente dallo «straniero».
Politica e tecnologia, nella strategia di Salvini, sono strettamente correlate. La «Bestia», così i leghisti hanno ribattezzato la «macchina» per la propaganda Internet guidata da Luca Morisi, riesce infatti ad analizzare in tempo reale quali sono post e tweet con più successo. Ciò, analizzando il sentimento degli italiani, consente in tempo reale di aggiustare il tiro a livello empatico. In sintesi: se un post in cui si parla di immigrazione scatena reazioni del tipo «gli stranieri ci tolgono il lavoro», il post successivo cavalcherà questo stato d’animo, usando parole ancora più dure.
Il riscontro social di Di Maio paga un prezzo dovuto al passaggio dalla protesta del Movimento delle origini alla proposta di governo. Il linguaggio del ministro Di Maio su Facebook è diventato più sobrio, meno «di pancia». In definitiva, Salvini usa Facebook come amplificatore della sua comunicazione politica sovranista, mentre Di Maio come strumento informativo sulla sua agenda di governo. Due approcci opposti, due diversi equilibri tra emozione e razionalità di governo. E così, almeno per il momento, l’ascesa della Lega sembra inarrestabile.