ItaliaOggi, 4 dicembre 2018
Diritto & Rovescio
È uscito nelle sale cinematografiche un film straordinario. Una notizia, questa, che non è molto frequente. Si tratta di Tre volti. È l’ultimo film del regista iraniano Jafar Panahi, già noto per il suo precedente e meraviglioso Taxi Teheran. Panahi è inviso al regime dei mullah iraniani che gli impedisce persino di andare a ritirare i prestigiosi premi che meritatamente ottiene all’estero, come quello di Cannes. Panahi non dispone di mezzi ma, in compenso, ha delle idee penetranti, vivaci, originali, umane. I protagonisti di questo film, in fondo, sono solo due: un’attrice e il regista. Più le molte persone prese sul posto che, in fondo, ma in modo sublime, recitano loro stesse. Le facce, le situazioni, i bisogni, lo aspettative sono gli stessi di chi viveva nei primi anni 50 sull’Appennino tosco-emiliano. L’Iran è vicina. Magnificamente e profondamente vicina. Nonostante che la politica cerchi di farcela sentire diversa e lontana.