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 2018  dicembre 02 Domenica calendario

Eleonora Giorgi e suo figlio Paolo

«Aveva appena spento le sue candeline quando io ho deciso di nascere». Era il 22 ottobre del 1991. Paolo Ciavarro parte da un’immagine simbiotica. Sua madre Eleonora Giorgi è nata il 21 ottobre di 65 anni fa. «Dal punto di vista astrale, tra di noi c’è solo un giorno di differenza». Entrambi del segno della Bilancia, entrambi solari, belli, entusiasti. Ma ci sarà pur stata una zona d’ombra. «Lui non voleva andare a pagare le bollette quando glielo chiedevo». «Lei è un po’ altalenante d’umore». Tutto qui? «Veramente fatichiamo a trovare ragioni di disaccordo». Neanche quando sua madre dalla casa del Grande Fratello Vip avrebbe fatto intendere che suo figlio guadagnava troppo poco a Mediaset e lui è stato costretto a rettificare pubblicamente? «No». «Nel montaggio era saltato l’intero ragionamento. Io stavo dicendo che i miei figli non potevano permettersi di comprarsi un aereo», spiega Eleonora Giorgia. «Lei non è stata ingombrante come madre. Anzi, è discreta. Non è mai entrata nelle questioni di lavoro né nelle mie scelte amorose. Non ne ha avuto bisogno, perché io tendenzialmente le ho sempre raccontato tutto», confessa il ragazzo, presente nel tribunale Forum (il programma di Barbara Palombelli) e come supporter all’interno di Amici di Maria De Filippi. «Lavoro con gioia dalle 9 del mattino alle 11 di sera, dal lunedì al sabato. Non ho tempo per la vita privata, quindi per ora sono single».
REALITYPaolo è nato dal matrimonio tra Eleonora Giorgi e Massimo Ciavarro (mentre il figlio maggiore dell’attrice, Andrea, è il frutto dell’unione precedente con Angelo Rizzoli). Lei lo chiama il Ciavarrino e il mondo intero non fa altro che sottolineare la somiglianza fisica tra il ventisettenne personaggio televisivo e il noto attore, con il quale la Giorgi si è separata quando il bambino aveva solo 4 anni. «In verità, se si guarda con più attenzione, io ho staccato la testa a mia madre. Certo, poi ho la barba, un certo modo di muovermi, che fanno pensare a mio padre». Con Massimo Ciavarro, Paolo debuttò a Pechino Express 2 Obiettivo Bangkok, e il pubblico si affezionò subito a quella coppia di super belli un po’ cuccioloni. Era il 2013. «L’avevano proposto a me, ma allora io ero più schiva di adesso. Non me la sentivo di fare quel tipo di cose in tv. E dissi: perché non lo chiedete a suo padre?», rivela Eleonora, che nel frattempo ha deciso di sfidare se stessa, l’inclinazione a starsene da sola in campagna con la cagnolina a leggere libri sulla spiritualità, la sua educazione («Le mie nonne erano delle suffragette molto colte, mia madre, neo-catecumenale, ha sempre considerato disgustoso tutto ciò che avesse a che fare con lo spettacolo, ed è vero che ho iniziato giovanissima con ruoli di nudo, ma era un cinema molto più raffinato di quello di adesso»), per andare là dove il reale diventa brutale, implacabile, in una parola Reality.
«Dopo Le spose di Costantino, Ballando con le Stelle e il Grande Fratello, mi manca solo di fare l’opinionista a L’isola dei Famosi», dichiara Eleonora Giorgi, che il 22 ottobre è uscita dalla Casa del Grande Fratello Vip. «Avevo un deficit mostruoso di sonno. Poi, appena ho recuperato la forza, volevo tornarci, ma non era più possibile. E ora passo le notti incollata alla tv. Praticamente, sono rimasta con loro».

IL LIFTING
Solo tre mesi fa, l’attrice ci confessava che stava benissimo con la sua età e che mai sarebbe intervenuta sul suo viso. Che cosa è successo nel frattempo? «È successo che al Grande Fratello ho rivisto il volto di una donna che ha tanti pensieri da donare, un viso anche bello (e non molto bello come hanno scritto), ma che ha 65 anni. Ho ancora troppa voglia di vivere per stare dentro questo scafandro. Uno scafandro con l’anima».
E il figlio cosa ne pensa? «Penso che lei sia bellissima, ma se questo lifting è una cosa che la fa felice, va bene» dice Paolo, che è abituato ad affrontare la questione dell’immagine e della notorietà. «Quando mi dicono che sono bello, mi imbarazzo, e rispondo: anche quando fosse vero, non è merito mio, io non ho fatto niente. Questa cosa l’ho imparata dai miei genitori, che mi hanno insegnato che la bellezza sfiorisce, così come può passare il successo. Un giorno sei al massimo della fama, il giorno dopo non ti si fila più nessuno. Quando dopo dieci ore d’università (ho studiato economia) tornavo a casa e volevo parlare di cose frivole. Invece trovavo mia madre e mio fratello che discutevano di Schopenhauer». Sta di fatto che Paolo è apparso sulla prima copertina di un giornale quando aveva tre mesi. «Sono abituato. È una cosa del tutto normale per noi. Per questo non corriamo ad accendere la tv se uno di noi è in diretta».

CALCIO
Proprio perché nella loro vita non c’è stata una soglia precisa tra pubblico e privato, fin dai tempi di scuola Paolo si è sentito dare del raccomandato. «È la storia della mia vita. Pure quando giocavo nella Giovanile della Roma, dicevano: certo, lo hanno preso perché è figlio di Massimo Ciavarro e di Eleonora Giorgi. Come se i miei genitori c’entrassero qualcosa con il mondo sportivo». Se si parla di calcio, passa una leggera ombra che gli incrina la voce. «È il mio più grande rimpianto. Ho buttato all’aria una carriera perché avevo 16 anni ed ero troppo immaturo per fare sacrifici. Volevo divertirmi, uscire con le ragazze».

IL RICORDO
Se poi deve pescare un ricordo preciso che ci restituisca nettamente il tipo di relazione tra madre e figlio, Paolo torna all’11 settembre del 2001, quando a 10 anni arriva da scuola e trova sua madre in lacrime. La tv accesa, un’atmosfera di lutto. «Mia madre mi ha guardato, è stata zitta per un po’, poi si è avvicinata e ha cercato di spiegarmi quello che era appena successo. Due Torri erano crollate a New York, 3000 persone erano morte. Fu lei a farmi capire le cose». Ho cercato di trattare i miei figli come adulti», interviene Eleonora, che nella vita ha abbracciato, senza negarle, le proprie contraddizioni. «Ornella Muti dice che con i nostri primi film abbiamo svezzato più di una generazione di italiani. Ancora adesso mi scrivono dal Giappone, dove film come Appassionata (del 74) sono dei veri e propri cult». E se le chiedi dell’amore, risponde: «Non lo cerco. Ho troppa dignità per espormi. Anche perché mi piacciono gli uomini più giovani, e non quelli della mia età».

VERITÀ
Due anni fa uscì per Mondadori l’autobiografia di Eleonora Giorgi, Nei panni di un’altra. È lì che per la prima volta l’attrice parlò anche dell’esperienza dell’eroina: «Ero molto giovane, era morto Alessandro Mollo, il mio fidanzato di allora, in un incidente di moto. Io avevo sempre più successo e mi sentivo sempre più sola. Era un periodo in cui nei circoli artistici girava l’eroina. La droga era vissuta come un segno d’appartenenza a una comunità, come militanza». Nel 2016, quando fu pubblicato il libro, Paolo aveva 25 anni e già da due viveva per conto suo. «Quando mia madre decise di anticiparmi quello che tutta l’Italia avrebbe letto dopo qualche giorno, io non ero un ragazzino, ero già consapevole, ragionavo con la mia testa». «Ma l’hai letto veramente tutto il libro?». «Certo mamma, che l’ho letto tutto, e l’ho anche trovato bello. Non te l’ho mai detto?».