la Repubblica, 2 dicembre 2018
I vescovi stanno segretamente organizzando un partito dei cattolici
Il vescovo Simoni: “L’associazione Insieme diventerà un nuovo soggetto”. Il sostegno di Cei, Becciu e Parolin roma «Il presente è una associazione di carattere politico. Ma nell’anno del centenario del famosissimo appello di Luigi Sturzo “Ai liberi e forti” (18 gennaio 1919) che fu l’atto di nascita del Partito Popolare Italiano e della prima forma di partecipazione organica dei cattolici alla vita politica della nuova nazione italiana, vogliamo costituire un nuovo partito. L’impegno lo prendono i laici, certo, ma la novità risiede, oggi come non è mai avvenuto dopo la costituzione della Democrazia Cristiana, nella spinta decisiva da parte delle gerarchie, dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e insieme da esponenti del Vaticano di primo piano, l’ex sostituto Giovanni Angelo Becciu e il segretario di Stato Pietro Parolin». Il vescovo emerito di Prato Gastone Simoni, 81 anni, toscano come Bassetti, parla dalla sede della Confederazione Internazionale Unione Apostolica del Clero, il rifugio romano nel quale con estrema riservatezza da mesi si trova a lavorare per riorganizzare «un rinnovato impegno dei cattolici nella politica italiana». Bassetti, come il presidente dei vescovi italiani, si sente idealmente figlio di quell’ «umanesimo plenario» che da Paolo VI, passando per Sturzo, De Gasperi fino a La Pira, è stato promotore di una presenza «identitaria» ma insieme «liberante» dei cattolici in politica. Per dirla in altre parole: parla mentre insieme a diverse sigle del mondo cattolico lavora a un nuovo partito «che pur benedetto dai vescovi non sia da essi eterodiretto», un partito che intanto è già un gruppo riunito con un suo nome:” Insieme”. Dopo la lunga stagione ruiniana, le simpatie berlusconiane e la grande presenza prodiana, e dopo un decennio di nascondimento seguito alla debacle di Todi ( il tentativo promosso dall’intero associazionismo cattolico di unire le forze mentre incombeva il governo Monti), è il momento di un nuovo impegno. Racconta Simoni: «Per troppo tempo un clericalismo strisciante ha tarpato le ali ai credenti. È tempo di libertà. Sono consapevole che molti cattolici preferiranno scegliere, già dalle prossime europee, anche con un impegno concreto, chi il Pd, chi l’area di centro destra, ma insieme noi proporremo qualcosa di nostro, un’aggregazione che al Partito popolare di sturziana memoria faccia diretto riferimento». La notizia era nell’aria. Da tempo Bassetti usa nei suoi interventi pubblici parole nuove. Nell’ultima assemblea della Cei ha detto apertis verbis che oggi l’impegno dei cattolici «sta diventando sempre più una necessità», un impegno «di umanità e santità ( riprendendo La Pira, ndr) che non può mai confondersi con le arroganti pretese razziste e xenofobe o i finti miraggi laicisti e nichilisti». Lega e 5Stelle fanno paura alla Chiesa. Insieme c’è stupore per i molti cattolici che vi aderiscono. Di qui la necessità di ripartire, ma in modo nuovo, con un clamoroso ritorno a un partito. Bassetti ci pensa da tempo. Simoni ne ha scritto a più riprese, anche su «Supplemento d’Anima», rivista di spiritualità per persone impegnate a livello socio-politico diffusa in tutta Italia. Il Vaticano appoggia senza ovviamente metterci ufficialmente la faccia. Anche se le parole che tre giorni fa Parolin ha detto a un convengo dedicato a Giuseppe Toniolo all’Università Cattolica sono inequivocabili: «I cattolici italiani sono chiamati ad imparare” a interrogarsi sull’urgenza di una nuova stagione del loro impegno sociale e politico che, senza annullare le legittime differenze, si inalvei in percorsi unitari di orientamenti e propositi, sottraendo la presenza cattolica nella società alla tentazione dell’indifferenza e al rischio dell’irrilevanza».