Corriere della Sera, 1 dicembre 2018
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Biografia di Sandro Mayer
Diceva il direttore Sandro Mayer che non esistono vite banali e che anche le persone cosiddette comuni hanno una vita straordinaria, se la sai raccontare. Ed era uno dei tanti modi in cui si traduceva la sua vicinanza al lettore, che non faceva mai sentire in soggezione, nonostante fosse autore di opere di teatro, scrittore, e avesse una laurea in Scienze politiche.
Mayer raccontava con pari accuratezza e rispetto Ronald Reagan, le star alla Sophia Loren e i tronisti, i politici che per lui aprivano le porte di casa, la vita di Padre Pio e le persone coinvolte nei casi di cronaca. Nei suoi quarant’anni da direttore, prima di Novella 2000, poi di Epoca, Gente e dal 2004 per Cairo Editore di Dipiù e poi di Dipiù tv, ha venduto milioni di copie.
Sandro Mayer, nato a Piacenza, cresciuto a Napoli «ascoltando la gente dei bassi e dell’aristocrazia», è mancato ieri a Milano, «all’improvviso, in seguito a una brutta infezione», come ha detto la figlia Isabella. Aggiungendo che doveva uscire dall’ospedale in pochi giorni, ma non è stato così, e precisando che il padre non amava dire la propria età e aveva meno dei 77 anni che risultano dalle biografie. E questo piccolo mistero sembra l’ultimo vezzo di quello che è stato un maestro del giornalismo popolare. Sapeva come creare curiosità e riusciva a rendere comprensibile qualunque argomento, non conosceva snobismo. Nell’ultimo Dipiù, c’è un servizio sulle unghie incarnite e uno sull’Inferno di Dante.
Da ragazzo, aveva rifiutato un’assunzione alla Fiat, partendo per Londra dopo la laurea, dove aveva fatto il cameriere per imparare l’inglese. Che poi gli servirà per intervistare Muammar Gheddafi, Indira Gandhi e Ronald Reagan, quando stava per diventare presidente degli Stati Uniti. Il giovane Sandro aveva comprato un biglietto sul suo stesso volo, trovandosi però in ultima fila, mentre il candidato era in prima. «Chiesi di passare per andare alla toilette», ha raccontato, «Reagan fece il gesto di aprirmi la strada. E io: “Sono qui per intervistare lei”. E lui: “Come on my friend”».
Autore di una quindicina di libri, fra romanzi, storie sugli animali e vite di santi, non amava prendersi sul serio e amava l’autoironia. In tv, negli ultimi anni, scherzava sui capelli che gli erano rispuntati in testa, alimentando il tormentone se fosse o meno un parrucchino e, infine, svelando che aveva fatto «un trattamento», rimandato a lungo perché costoso.
È stato opinionista o intervistatore in programmi come «Domenica In» e «Buona Domenica». Era ospite fisso a «Ballando con le stelle». Ieri, Milly Carlucci ha scritto su Twitter: «Caro Sandro, sei stato il fratello saggio, un consigliere, un affettuoso e prezioso compagno di viaggio e di vita…». I messaggi sono arrivati da tanti personaggi famosi, da Matteo Salvini, da Simona Ventura, da Mara Venier. Era sposato con Daniela, conosciuta in gioventù a Londra. I funerali si terranno il 3 dicembre nella parrocchia San Babila di Milano. Dove se ne andrà un uomo dalla vita tutt’altro che banale.