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 2018  novembre 30 Venerdì calendario

GLOBAL COMPACT FATTO A MAGLIE - TUTTO QUELLO CHE NON SAPETE SUL TESTO DELL’ONU SUI MIGRANTI CHE NON SARÀ FIRMATO DAL GOVERNO ITALIANO. AVVERTITE FICO: SE I SUOI COMPAGNI DI PARTITO HANNO APPENA VOTATO IL DECRETO SICUREZZA-IMMIGRAZIONE, NON POSSONO VOTARE IL GLOBAL COMPACT - UN TESTO CHE VUOLE EQUIPARARE LO STATUS DI RIFUGIATI E QUELLO DI IMMIGRATI ECONOMICI. E OVVIAMENTE C’È LO ZAMPINO DELLA GERMANIA -

Global Compact, Global compact, finirà che tutti lo dicono, anche se non sanno bene che vuol dire, come spread. Quando capiranno che vuol dire  per il futuro delle migrazioni , capiranno anche che dietro c'è il solito zampino della solita Germania uber alles .

Si firma o non si firma?  Si va o non si va a Marrakech,  che di suo e’ un bel posto,  per un weekend? No, non si firma e non si va, e checché se ne scriva, sarà difficile che su questa nuova parola mantra e sconosciuta, Global Compact, (ehi, ma  non vi ricorda il Fiscal Compact?) cada il governo o voti a sorpresa lo stesso Parlamento che ha appena votato la nuova normativa sull'immigrazione, 396 contro 249.

Nella libera Repubblica della Camera di Roberto FIco per la verità lo firmano sicuro; vanno come treni, hanno rotto le relazioni con l'Egitto e deciso che il Global Compact serve all'Italia per non isolarsi.

Fuori, nel mondo cattivo, non è proprio così, nel senso che basterebbe leggersi il testo del decreto sicurezza e migrazione, appena approvato anche con il voto dei compagni di partito del presidente Fico, con 36 in tutto non pervenuti tra 22 in missioni all'estero e 14 in gita alla toilette, per capire che le due decisioni e relative scelte non sono compatibili. Se hai votato il decreto sicurezza immigrazione del governo Conte non puoi firmare il  Global compact for safe, orderly and regular migration” e il “Global compact on Refugees” il 10 e 11 dicembre a Marrakech. Se ti è piaciuto uno, come piace alla maggioranza schiacciante degli italiani, o te lo sei fatto piacere, non puoi aderire all'altro. Vediamo perché.

Andiamo per ordine. L’intesa, denominata anche ‘Dichiarazione di New York’,  è stata firmata all’Assemblea generale dell’Onu nel settembre 2016 da 190 Stati, Italia compresa. Tra il 10 e 11 dicembre, questi stessi Paesi sono chiamati ad aderire volontariamente e formalmente all’accordo nel summit di Marrakech, in Marocco.

Da due giorni è chiaro, dopo l'annuncio di Matteo Salvini subito dopo confermato del premier Giuseppe Conte, che l’Italia non parteciperà al vertice. La questione sarà rimessa nelle mani del Parlamento, seguendo così l’esempio della Svizzera, mentre tutti i Paesi del gruppo di Visegrad così come l'Austria, l'Australia, Israele, gli Stati Uniti, hanno deciso di far decidere ai rispettivi governi.

Perché l'Italia non segue lo stesso metodo? Elementare Watson, perché Conte a settembre a New York all'Assemblea delle Nazioni Unite aveva incautamente confermato il sì e la presenza  italiani, e poi, paventando e cercando di evitare, non si sa bene a quale titolo e con quali speranze di successo,  il no che è seguito, riferendo in Parlamento, il ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, aveva addirittura espresso un sostegno entusiastico. Qualcuno ci ha provato, non resta che il Parlamento.

Il Global Compact for Migration è composto da 23 obiettivi e 54 punti per un totale di 34 pagine consultabili in lingua inglese.

Nel preambolo è scritto che «i rifugiati e i migranti sono titolari degli stessi diritti umani universali e delle stesse libertà fondamentali, che devono essere rispettate, protette e garantite in ogni momento”. Che vuol dire?  Che si intende equiparare lo status di rifugiati e quello di immigrati, applicando le tutele speciali dei profughi di guerra anche agli immigrati irregolari. Lai differenza tra rifugiati e «migranti economici» verrebbe di fatto a cadere.

Che c'entra la cancelleria tedesca nell'operazione del Global compact? Lo ha scritto Die Welt che “l’obiettivo del Global Compact è immigrazione illimitata e uguali diritti per tutti. Il fulcro del patto Onu sull’immigrazione sta nella regolamentazione di un’immigrazione caotica di richiedenti asilo, profughi di guerra e altri migranti attraverso la legalizzazione dell’immigrazione illegale”.

E una nota del ministero degli Esteri tedesco conferma che «nel 2016 e 2017 il governo federale ha via via intensificato la sua collaborazione con le Nazioni Unite in questo ambito. La Germania ha contribuito attivamente all’elaborazione di entrambi gli accordi con proposte per la stesura dei rispettivi testi». Capito?

 Punto 8 del documento. «Le migrazioni hanno sempre fatto parte dell’esperienza umana nel corso della storia, e le valutiamo pertanto come una fonte di prosperità, innovazione e sviluppo sostenibile nel nostro mondo globalizzato».

António Guterres, l’attuale segretario generale dell’Onu: «Voglio essere chiaro: quello migratorio è un fenomeno globale positivo, che alimenta la crescita economica, riduce le ineguaglianze, connette società diverse e ci consente di affrontare l’ondivago andamento demografico di crescita e declino della popolazione».

Che cos'è allora il Global compact?

“Per I governanti si tratta di un’occasione senza precedenti per affrontare i pregiudizi contro i migranti e per sviluppare una visione comune in cui l’immigrazione può funzionare in tutte le nostre nazioni»

Con quali vincoli? Articolo 24, paragrafo a: “Assicurare che l’assistenza di natura umanitaria non sia considerata illegale”. Ovvero le ONG, la cui attività è finita abbondantemente sotto accusa perché oltre al soccorso andavano a prendere sottocosta libica i barconi, le quali hanno operato nel Mediterraneo negli ultimi anni, tornerebbero libere di operare perché si tratta di assistenza umanitaria.

Il controllo dei confini? La sovranità delle nazioni? Dopo mesi di dibattito, basterebbe una firma per cambiare tutto.

Non basta, all'obiettivo 16 si dice che i Paesi firmatari “si impegnano a garantire agli immigrati  previdenza sociale e  lavoro commisurato alle competenze di ognuno”.

C'è anche un punto espressamente dedicato a come ti erudisco il pupo, o se preferite direttamente alle fake news.

«Dobbiamo fornire a tutti i nostri cittadini l’accesso a informazioni obiettive, chiare e corroborate dai fatti sui vantaggi e le sfide delle migrazioni, al fine di combattere narrazioni fuorvianti che generano percezioni negative dei migranti». . Fin qui una descrizione dei propositi del Global compact. Ora, basta un'occhiata rapida ai punti salienti del decreto Salvini che ora è legge, per capire che proprio non ci siamo.

Le misure vanno dall'abrogazione dell'istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari al restringimento dell'azione degli Sprar, dai trattenimenti più lunghi nei Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri) a norme più severe per la concessione della cittadinanza.

Tutta un'altra direzione, e a chi obietta che quelle del Global Compact dell'ONU sono dichiarazioni di intenti che non obbligano le nazioni si può rispondere come fa in un Tweet fulminante il costituzionalista Luciano Barra Caracciolo, Sottosegretario agli Affari Europei a Palazzo Chigi, che “non si può ignorare che il global migration compact è applicativo di dichiarazioni Assemblea NU, onde rafforza formazione del diritto internazionale generale che, ai sensi art.10 Cost, finirebbe per essere assai vincolante, portando alla dichiarazione di incostituzionalità delle leggi italiani contrastanti”.’ Un cavallo di Troia.