ItaliaOggi, 30 novembre 2018
Diritto & Rovescio
La Galleria Vittorio Emanuele di Milano è un luogo di eccellenza a livello internazionale. Prima che diventasse sindaco Letizia Moratti, in essa erano stipati, spesso con affitti risibili, in negozi e appartamenti, amici e amici degli amici. Che pagavano poco e, spesso, si dimenticavano anche di pagare. Di conseguenza, la Galleria era diventata un luogo mesto e scalcinato. La Moratti, con una decisione coraggiosa, si liberò degli affittuari morosi e agevolati, restituì la Galleria al suo splendore e cominciò a mettere all’asta gli affitti dei negozi. L’ultimo se l’è aggiudicato la griffe francese Yves Saint Laurent offrendo un milione di euro di affitto annuo per una superficie di 80 mq. In precedenza, Prada aveva offerto 9 mln (base d’asta 3,6 mln), Vuitton 930 mila (base d’asta 337 mila). La scelta della Moratti a suo tempo contrastata dalla sinistra ha: 1) reso splendente la Galleria, stimolando il turismo; 2) fatto introitare al Comune un sacco di soldi; 3) consentito al Comune, se vuole, di destinare una parte di questi introiti al servizio dei bisognosi. Non tutto il capitalismo quindi vien per nuocere. Il pauperismo straccione, invece, nuoce sempre. A tutti.