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 2018  novembre 29 Giovedì calendario

Cento anni fa si svolse in Svizzera il primo e unico sciopero generale che cambiò per sempre questo paese. Durerà?

Esattamente 100 anni fa, 12 novembre 1918, in Svizzera si tenne il primo sciopero generale. Rimase l’unico. Come ricorda il Corriere del Ticino, lo storico ginevrino Marc Vuilleumier lo ha definito l’avvenimento più importante della storia svizzera dal 1848. Un altro storico, Roland Ruffieux descrive la Svizzera di cent’anni fa con una splendida sintesi: «Tutto contribuisce a rafforzare l’impressione di uno Stato che sta impoverendosi, una società ove gli strati superiori si arricchiscono troppo e troppo rapidamente, mentre gli «indigenti» (come chiamavano allora quelli che noi ora classificavano «poveri totali e relativi») entrano nella miseria più nera. Industriali e Banchieri cent’anni fa festeggiavano utili e dividendi da sballo».Esattamente cosa è successo ora con il Ceo capitalism.
Un anno prima era avvenuta la Rivoluzione d’Ottobre, le élite svizzere erano terrorizzate che il contagio sovietico arrivasse anche da loro, un incendio popolare scoppiò a Zurigo, ci furono 4 morti e molti feriti nello scontro Esercito versus Sindacati e Sinistre. La psicosi delle élite si trasforma in panico quando gli Imperi centrali cominciano a crollare, in Germania e in Austria si verificano moti e scioperi popolari. Il falco dell’esercito svizzero, generale Ulrich Wille, ottiene di occupare militarmente Zurigo. Sindacati e Sinistre che si erano già accordati con il Governo, ottenendo concessioni sociali in cambio della rinuncia allo sciopero generale, vedono l’azione del generale come una minaccia e dichiarano lo sciopero generale per il 12 novembre.
In fretta e furia preparano una serie di rivendicazioni sociali che, malgrado il parziale insuccesso dello sciopero, via via diventeranno leggi e faranno della Svizzera il paese più liberale del mondo. Un anno dopo le Sinistre, grazie al sistema elettorale proporzionale, raddoppiano i loro seggi in Parlamento, nel 1920 la settimana lavorativa viene portata a 48 ore, nel 1925 si concretizza l’assicurazione vecchiaia e superstiti. L’eleggibilità e il voto alle donne arriverà molto più tardi, a partire dal 1959, Cantone dopo Cantone.
Interessante notare come gli «indigenti» svizzeri del 1918 e quelli italiani del 2018 in percentuale sono gli stessi.
Gli svizzeri non fecero mai più uno sciopero generale. Dal 1945 nessun militare ha il titolo di generale (rimangono colonnelli), solo in caso di guerra il Parlamento dà il titolo di generale al capo dell’esercito. Il sistema elettorale, rigorosamente proporzionale, il gran numero di referendum cantonali, confederali, costituzionali hanno scaricato gran parte delle tensioni popolari. La democrazia diretta, molto più articolata di come può superficialmente apparire, probabilmente li salverà dai «ricatti» che la Commissione di Bruxelles ogni giorno pratica nei loro confronti. «Vi capisco, questi commissari sono banali burocrati fascistoidi» dice il mio amico XY banchiere ed economista che condivide la posizione.
Quando durerà quest’oasi svizzera di libertà?