Gazzetta dello Sport, 29 novembre 2018
GuerraSulla quasi guerra tra Russia e Ucraina: la costruzione del ponte di Kerch ha lasciato all’Ucraina appena 300 chilometri di costa, nella parte settentrionale, con i porti di Mariupol e Berdyansk, da cui transita il 40% del commercio di grano e acciaio, e sedi di numerose compagnie che commerciano pesce
Guerra
Sulla quasi guerra tra Russia e Ucraina: la costruzione del ponte di Kerch ha lasciato all’Ucraina appena 300 chilometri di costa, nella parte settentrionale, con i porti di Mariupol e Berdyansk, da cui transita il 40% del commercio di grano e acciaio, e sedi di numerose compagnie che commerciano pesce. Solo che i continui controlli da parte dei russi sul traffico locale stanno «disincentivando l’uso di questi porti da parte di compagnie marittime ucraine e internazionali». [Scott, Sole]. Dallo scorso aprile circa 730 navi ucraine o battenti bandiere straniere in partenza o arrivo da Mariupol e Berdyansk sono state fermate e rallentate dai guardiacoste russi per periodi compresi tra 8 ore e 4 giorni [Cremonesi, CdS].
«Entro l’anno una quarta batteria del sistema missilistico russo anti-aereo S- 400 Triumph dal raggio di 400 chilometri diventerà operativa in Crimea. Stando alla Reuters, una dragamine russa, la Viceammiraglio Zakharin, sarebbe stata dislocata nel mar d’Azov» [Castelletti, Rep]
Sogno
L’ex grillino Salvatore Caiata, al momento iscritto al Gruppo misto componente Maie (italiani all’estero), ha registrato un marchio “Sogni d’Italia”, logo costituito da una S maiuscola seguita da una i col puntino tricolore. Questa sarebbe la sigla sotto cui, in caso di caduta dei gialloverdi, si rifugerebbero una trentina di parlamentari pronti a sostenere un governo di centrodestra guidato da Salvini (Lega + Forza Italia + Fratelli d’Italia + questi qui). La cosa è stata anche spiegata a Mattarella, che avrebbe ascoltato l’ipotesi con un’evidente perplessità [Dama, Libero].
Uccide un ladro nella sua ditta, indagato
Fredy Pacini, 57 anni, gommista e venditore di biciclette, mentre dormiva all’interno della sua ditta di pneumatici e biciclette a Monte San Savino, nell’Aretino, alle quattro di mercoledì mattina è stato svegliato da alcuni rumori. Alzatosi dal letto con in mano la sua Glock da tiro a segno, ha sorpreso due ladri che tentavano di entrare nel capannone e ha esploso cinque colpi. Due hanno centrato Vitalie Tonjoc, 29 anni, ferendolo al ginocchio e recidendogli l’arteria femorale. L’altro ladro è riuscito a fuggire. Pacini ha quindi chiamato il 112, chiedendo l’intervento anche del 118 per l’uomo ferito, che però è morto dissanguato prima dell’arrivo dell’ambulanza. Ora Pacini – che in passato aveva subito 38 furti e per questo da quattro anni dormiva nel capannone – è indagato per eccesso di legittima difesa. Al rientro in ditta ha ricevuto gli applausi degli amici e una telefonata di solidarietà del ministro dell’Interno Salvini, a cui però non ha risposto perché «troppo scosso».
«Rinchiuso in quell’ufficio, da quattro anni trasformato in una camera-prigione dove quasi ogni notte dorme e sorveglia la sua azienda, Fredy Pacini riesce a sorridere solo quando guarda la nipotina. Con lui ci sono le figlie Ilena e Marika, la moglie Luciana (che deve anche assistere il padre gravemente ammalato), i parenti, gli amici più cari. Fuori qualcuno ha appeso un cartello “Siamo tutti con te” e tanta gente arriva per testimoniare affetto e solidarietà. “Quell’uomo è morto e ho il cuore spezzato — dice Fredy — ma sono tranquillo con la mia coscienza. Ho avuto paura d’essere ammazzato e non avrei mai sparato per salvare le mie biciclette. Quando mi sono alzato dal letto, svegliato dal rumore della vetrata infranta ho capito che ci stavano provando ancora una volta e ho preso la pistola. Allora mi sono affacciato alle scale e l’ho visto. Lui era già entrato nel magazzino, aveva il piccone in mano, lo brandiva come un’arma, aveva il volto coperto da un passamontagna. Il suo complice stava scavalcando la finestra, ma poi si è fermato. Ho puntato l’arma verso il malvivente con il piccone, ma ho avuto la sensazione che quell’uomo volesse raggiungermi. Era spavaldo, pericoloso. Allora ho mirato alle gambe e ho sparato dall’alto verso il basso e quando ho visto il ladro fuggire dalla finestra credevo di non averlo colpito. Invece...» [Gasperetti, CdS]
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«“Eccesso di legittima difesa? È il reato che andremo a cancellare”, annuncia a caldo Matteo Salvini che, dopo aver portato a casa la bandiera del decreto sicurezza, vuole sventolare al più presto anche quella sulla legittima difesa. Ferma a mezz’asta nel va e vieni tra i due rami del Parlamento. Visto che in Senato è già stata approvata in prima lettura ad ottobre una prima versione della riforma: che modifica già la disciplina dell’eccesso colposo previsto dal Codice penale. Con un comma che esclude la punibilità se chi ha commesso il fatto «per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito in condizione di minorata difesa o di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo». Ma per l’ingorgo di provvedimenti e la freddezza dei Cinque Stelle difficile che Salvini riesca a far approvare la riforma alla ripresa dopo le ferie natalizie» [Sta].