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 2018  novembre 28 Mercoledì calendario

Nuova serie italiana su Netflix

roma
«L’Italia è un grande mercato, un Paese che ama i contenuti, le serie, i film. Questo è quello che facciamo e che amiamo fare. E qui da voi vediamo una grande risposta del pubblico. In Italia c’è un grande potenziale per continuare a investire». A dirlo al Sole 24 Ore è Kelly Luegenbiehl, vicepresident Original Series per Europa e Africa di Netflix, in Italia per la presentazione di “Baby”, la nuova serie originale italiana del colosso del videostreaming, prodotta da Fabula e al debutto venerdì, in 190 Paesi. 
Una serie liberamente ispirata al caso delle baby squillo del quartiere Parioli. Uno scandalo ambientato a Roma, ma ripercorrendone l’anima più buia come per l’altra serie, “Suburra”, basata su storie di malaffare e malapolitica nel teatro della Città eterna. «In Italia – spiega la vicepresident Netflix – c’è ancora tanto da esplorare visto che ci siamo cimentati in solo due serie locali originali». Su quali possibili filoni? Kelly Luegenbiehl pone l’accento sull’importanza delle storie inedite, ma anche «molto specifiche e caratteristiche». Il tutto dando «molta importanza agli elementi di genere» e con un punto di forza: «Se parlate con Nicola De Angelis, il produttore di Baby, vi dirà che nessun altro in Italia avrebbe fatto questa serie. Ci piace pensare a noi di Netflix come a un luogo d’elezione per storie che mai potrebbero essere altrimenti raccontate». 
Certo, l’Italia è anche il Paese delle polemiche per il colosso californiano. Il decreto Bonisoli è intervenuto in qualche modo a difesa del cinema e delle sale segnalando che per essere finanziate le “opere cinematografiche” devono passare dalle sale prima che da Netflix o dalle altre piattaforme o anche in contemporanea. Non a caso la contemporaneità ha acceso gli animi a proposito del film “Sulla Mia Pelle”. «Il nostro focus sono i contenuti e la risposta dei consumatori. Non possiamo controllare tutto il dibattito attorno». 
Resta una volontà di scommettere sulle produzioni seriali in Italia. «Stiamo lavorando con varie case di produzione: Cattleya, Fabula, Fandango. Adesso arriveranno la serie storica Luna Nera, e anche un live action sulle Winx. E non ci fermeremo qui».
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Andrea Biondi