ItaliaOggi, 27 novembre 2018
Sta scomparendo il viagra tibetano
Lo yartsa gumbu, combinazione di bruco e fungo, di forma simile ad un bastoncino, è una sorta di viagra tibetano. È diventato una mania a livello planetario. Vale molto più dell’oro, ma è quasi introvabile. Sul mercato cinese nel 2017 si vendeva al triplo del prezzo dell’oro (105 mila euro al chilo secondo Le Figaro). Tra il 1997 e il 2012, il prezzo è aumentato del 20% l’anno. La domanda è cresciuta e lo yartsa è molto raro. Va detto che si tratta di un capriccio della natura, una chimera formata da un bruco che si ciba di radici e un fungo manipolatore. Un ibrido che vive solo negli altopiani dell’Himalaya, sopra i 3.200 metri sul livello del mare.Le proprietà medicinali dello yartsa gumbu sono conosciute da centinaia di anni nella farmacopea e nella medicina tradizionale tibetana e cinese: consumate sotto forma di zuppa, dovrebbero dare energia, vigore sessuale e persino far meglio resistere alla chemioterapia. Si dice anche che le vittorie spettacolari degli atleti cinesi ai giochi nazionali del 1993 siano dovute al verme-erba di primavera. Tre ricercatori della Stanford University (California) hanno verificato se questo medicamento è diventato sempre più raro e perchè. Lo studio è stato pubblicato sui quaderni dell’accademia americana delle scienze (Pnas). Il motivo sembra essere associato allo sfruttamento eccessivo per le medicine tradizionali e a danni climatici: vive nel permafrost e per svilupparsi ha bisogno di terre gelate. Il riscaldamento climatico è il nemico.