ItaliaOggi, 27 novembre 2018
Il serial killer Usa ammette 90 omicidi
Samuel Little, un omone di 78 anni, alto un metro e 92 centimetri per 92 chili di peso, detenuto nella prigione del Texas, fino all’estate scorsa era un serial killer qualunque, che avrebbe finito i suoi giorni in galera per aver ucciso tre donne in tre anni, fra il 1987 e il 1989. Tre delitti rimasti insoluti per oltre un quarto di secolo. Poi, in seguito ad una nuova inchiesta basata sul Dna, Samuel Little, alias Samuel McDowell, è stato accusato della morte di una quarta donna, in Texas. È stato allora, in aula, durante il processo, che questo gigante, descritto come un uomo intelligente, calmo e sereno, ha rivendicato ben 90 omicidi commessi fra il 1970 e il 2013 in almeno 24 Stati americani, con una modalità operativa abbastanza costante: colpiva le sue vittime con un pugno, le violentava o si masturbava davanti a loro prima di strangolarle. Le donne erano quasi sempre drogate o prostitute. Si sbarazzava dei corpi gettandoli nei fossati, nelle discariche, o le buttava dai dirupi. Il primo omicidio, a 16 anni. Adesso Samuel Little passerà alla storia come il serial killer più prolifico della storia americana.