Libero, 26 novembre 2018
I vip che vivono com 1.000 euro
I vip cantano miseria o quasi. Sembrerebbe un ossimoro, ma così non è. Sono tantissimi, infatti, i personaggi famosi che denunciano di percepire una pensione bassa, minima, non congrua a una vita lavorativa trascorsa sul palcoscenico. E ai contributi versati. L’ultimo a denunciare è stato Gianfranco D’Angelo, ma il tema è caldo da anni. In un’intervista a Spy, l’82enne star di Drive In ha lamentato di percepire una pensione di circa 2.000 euro. Non proprio una minima, sicuramente più di quanto riceve mensilmente un comune pensionato, ma altrettanto bassa se paragonata ai contributi versati. «Sono più di cinquant’anni che lavoro», ha dichiarato al settimanale, «eppure, pur avendo versato regolarmente tutti i contributi, non prendo molto». 740 sono gli euro che spettano a Enzo Paolo Turchi, 69, ballerino, marito di Carmen Russo, volto televisivo. «Ci sono rimasto molto male: non per una questione di soldi – non sono in miseria – bensì per etica professionale. Non si può trattare così un artista, dandogli un’elemosina». La collega di D’Angelo, poi, Margherita Fumero, 71, altro volto di Drive In, percepisce 897 euro.
LUNGA LISTA
Leopoldo Mastelloni, 73, ne riceve 625 «dopo cinquant’anni di lavoro. Se non avessi gli amici che mi aiutano a pagare l’affitto, prenderei 40 pillole di sonnifero e me ne andrei via», ha dichiarato a Repubblica. La lista è lunga: Barbara Bouchet, 74, riceve 511 euro, Giucas Casella, 69, ha una pensione di 800 euro, ma ha risparmiato abbastanza da poter vivere una vita tranquilla; quella di Wilma De Angelis, 87, è di 820 euro, Alvaro Vitali, 68, arriva a 1000, Edoardo Vianello, 80, a 1300. In passato, a tener banco fu la vicenda di Laura Antonelli: l’attrice percepiva solo 510 euro e si è spenta nel 2015 in condizioni di povertà. Il tema ovviamente appassiona e ci si chiede come sia possibile che, dopo una vita di lauti guadagni si passi dalle stelle alle stalle. Stando alle dichiarazioni degli artisti che hanno sollevato il problema, tutti hanno versato i contributi o si sono fidati degli agenti, impresari, produttori cui hanno affidato i propri introiti, i quali, però, non avrebbero sempre eseguito i giusti versamenti: «Esisteva un librettino dove ti mettevano un timbro, ma se l’impresario o i produttori non versavano nulla quel timbro non valeva niente», spiega Enzo Paolo Turchi. Inoltre, fino a qualche anno fa, esisteva un massimale di versamento pari a 300 mila lire al giorno, una quota che inficiava chi aveva guadagni superiori. Vi è da dire che non tutti vivono in condizioni indigenti, grazie al lavoro che permette loro di mantenere un tenore di vita dignitoso (è il caso, ad esempio, di Barbara Bouchet che ha specificato di non avere problemi economici grazie agli ingaggi), ma è comprensibile la voglia di un po’ di meritato riposo dopo decenni di lavoro, senza dover dipendere dall’ospitata televisiva o simili.
E ANCHE ORIETTA...
La questione è spinosa e il fondo Bacchelli, che permette ai personaggi illustri di chiedere un vitalizio per il proprio sostentamento, non è la soluzione. Meritano di essere ricordate le dichiarazioni di Orietta Berti. Dopo alcuni articoli che la definivano in difficoltà, la cantante ha smentito a Domenica Live: «Non ho mai detto che devo cantare per mantenermi». E in effetti così è, visto che la Berti è nel cast di Fazio a Che fuori tempo che fa. «Hanno offeso me e chi vive con 400 euro al mese, ma se mi fossi lamentata? avrei detto la verità. Se pensi che ci sono politici che fanno sei mesi e prendono il triplo di quello che prendiamo noi, uno dice: hanno versato tutti i contributi che ho versato io per 50 anni o no?». Ma questa è un’altra storia.