Libero, 24 novembre 2018
A Londra solo cessi unisex
A Londra sono alle prese con un grosso guaio: quello dei bagni pubblici. Quelli femminili stanno scomparendo per lasciare spazio a toilette cosiddette “gender free”, cioè aperte atutti: maschi, femmine, indecisi e transessuali. Per contro, gli orinatoi per gli uomini rimangono, ma solo perché costa troppo sostituirli. Ad avere la geniale pensata è stato il sindaco di Londra, Sadiq Khan, che pur di accontentare gli esponenti del mondo LGBT (gay, lesbiche e trans), in nome del politicamente corretto, ha sacrificato la sicurezza delle donne. Ci sono, infatti, studi che spiegano come proprio nelle strutture miste, cioè senza distinzione di sesso, si verifichi il maggior numero di stupri. Il primo cittadino di Londra ha cominciato questa “rivoluzione del cesso”, parlando con licenza, a partire dal palazzo municipale. Fuori dai bagni delle donne sono apparse nuove targhette, dove non c’è più solo l’immagine stilizzata in gonnella ma ad essa viene affiancata quella dell’uomo in pantaloni e della carrozzina dei disabili. Lo stesso per i locali dove ci sono le docce. Il piano del sindaco è di estendere questo nuovo modo di intendere il bagno pubblico a tutta la città, per fare in modo che i transgender si sentano a loro agio, dal momento che «Londra è una metropoli al passo con i tempi oltre che espressione delle varie diversità». COSTA DI MENO Una tendenza, quella dell’eliminazione della distinzione di sesso che sta prendendo piede anche nelle piscine e nelle palestre, cosa che permette di ridurre i costi del personale e soddisfare le persone trans. Anche perché da tempo ne Regno Unito gli attivisti LGBT stanno portando avanti campagne per abolire gli spazi con distinzione di sesso per sostituirli con quelle che definiscono sono strutture più «inclusive»: nessun partito politico, tranne sporadiche eccezioni, ha mai avuto nulla da obiettare. Nello spiegare i suoi progetti Khan ha affermato: «Ho promesso di essere sindaco di tutti i londinesi, quindi sono determinato a garantire che tutti abbiano la possibilità di godere appieno della nostra grande città». Per questo va detto che oltre ai servizi igienici per transessuali Khan ha previsto la realizzazione di bagni per anziani, famiglie con bambini, disabili, in moltissimi luoghi pubblici che oggi faticano a soddisfare i bisogni e i bisognini di chi gira per Londra. Il che vuol dire che si sta parlando anche di stazioni della metropolitana e della ferrovia. STUPRATORI FELICI Un passo avanti degno di un Paese civile, si dirà. Forse. Purtroppo però, in questo modo si soddisfano anche i bisogni degli stupratori, mettendo a rischio la sicurezza delle donne. È di un paio di mesi fa la pubblicazione di uno studio sui numeri delle aggressioni a sfondo sessuale nel Regno Unito. I dati parlano chiaro: il 90% degli episodi di violenza, voyeurismo e molestie denunciate si è verificato in strutture miste, come gli spogliatoi delle piscine che non prevedono distinzioni tra maschi e femmine. Se questo avviene in spogliatoi di strutture pubbliche, dove la gente si reca per fare sport, generalmente in orari diurni, e quindi si tratta di luoghi abbastanza frequentati, figuriamoci cosa può succedere nell’intimità di un bagno, per quanto pubblico sia, dove ci si reca anche nel cuore della notte. Spulciando i dati relativi alle denunce di aggressioni sessuali nel periodo 2017-2018 si nota che 134 si riferiscono a spogliatoio di genere neutro, proprio come i bagni pubblici che vuole Sadiq Khan, e solo 14 in luoghi con rigide distinzioni di sesso. Insomma, i luoghi misti, o gender free che dir si voglia, sono vere e proprie calamite per gli stupratori e il primo cittadino di Londra vuole che questi luoghi si moltiplichino in città. Alla luce dei dati appena esposti, molte femministe hanno espresso le loro preoccupazioni per le novità in tema di toilette volute da Sadiq Khan, e chiedono di tornare sui suoi passi. Ma il sindaco sembra non curarsene.