il Giornale, 24 novembre 2018
Tokyo, soldi a chi se ne va
È il Paese più vecchio del mondo. Tradotto: la popolazione continua a diminuire. Solo la capitale, Tokyo, vive la situazione opposta: sta esplodendo. E non è un bene, perché la megalopoli – 38 milioni di abitanti compresa l’area metropolitana circostante – rischia di non riuscire più a reggere. Per questo il governo sta considerando di elargire bonus fino a 3 milioni di yen (circa 23mila euro) per chi accetta di trasferirsi e cercare lavoro altrove, come riporta l’emittente giapponese Nhk.
Da più di vent’anni Tokyo registra più ingressi che uscite, unico caso in Giappone insieme alle tre prefetture vicine alla capitale. Ci vive un nipponico su tre, con picchi tra i giovani che vanno ad abitarci per ragioni di studio e lavoro. Le migliori scuole, tutte le istituzioni e le maggiori aziende restano, infatti, tutte concentrate lì. Una congestione che danneggia non solo la stessa Tokyo, che non ha le strutture per far fronte al continuo flusso di nuovi arrivati, ma anche le altre città e le zone rurali del Paese, che si stanno svuotando. Come i centri di Sendai e Sapporo, nel Nord, l’esempio citato proprio dall’esecutivo di Shinzo Abe nel presentare la proposta: il governo è pronto a mettere sul piatto deduzioni fiscali per chi sceglierà di trasferirsi lì.
Quella dello spopolamento è una vera piaga per il Giappone. Il fenomeno delle abitazioni abbandonate è talmente frequente che ha anche un nome: akiya, letteralmente «case fantasma». Nel 2013 il ministero dell’Interno disse che erano oltre 8 milioni, oggi si stima siano almeno 10. Entro il 2040 le aree disabitate saranno grandi quanto tutta l’Austria. Negli anni passati sono già stati lanciati vari programma di ripopolamento delle regioni in cui il fuggi-fuggi è stato più drastico, sempre a suon di tagli fiscali e sovvenzioni. Era anche balenata l’idea di incentivare i più anziani ad abbandonare la caotica capitale per spostarsi in campagna: entro i prossimi dieci anni solo a Tokyo gli over 75 raggiungeranno la cifra record di 5,7 milioni e il sistema di welfare rischia di collassare. La proposta, però, ha attirato sul governo l’accusa di voler ripristinare l’ubasute, la pratica mitologica di lasciar morire in luoghi remoti gli anziani della famiglia, ed era quindi stata abbandonata. Il problema, però, resta. E l’esecutivo passa alle misure drastiche: pagare i cittadini per andarsene altrove.