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 2018  novembre 23 Venerdì calendario

Il re del Marocco è malato. Il figlio di 15 anni prende il suo posto?

La scena, trasmessa in mondovisione, è delle più imbarazzanti. Domenica 11 novembre a Parigi. All’Arco di Trionfo, 70 capi di Stato e di governo assistono alla cerimonia per il centenario dell’armistizio che pose fine alla Prima Guerra Mondiale. Per qualche oscuro motivo, a Mohammed VI, re del Marocco (affiancato da Moulay Hassan, il primogenito erede al trono), viene assegnato un posto di primissimo piano, tra Justin Trudeau e Melania Trump, a brevissima distanza da Merkel, Macron e Putin. Non può così sfuggire alle telecamere il momento in cui il sovrano alawita si assopisce. Chiude gli occhi, reclina il capo, poi si riprende. Una volta, un’altra, un’altra ancora. Le immagini, diffuse a ogni latitudine, vengono invece negate ai sudditi di Rabat, informati solo dalla propaganda ufficiale, ad esempio sulle pagine dell’edizione locale della rivista Hola!, che esalta la missione a Parigi come una «presenza maestosa per la pace e il dovere della memoria».
Quello che in Marocco non sanno è che il sovrano è malato. Da tempo. Probabilmente sin dal 2009. E questo spiega le sue prolungate assenze dal Paese, gli impegni ufficiali spesso annullati all’ultimo momento. E anche l’imbarazzante scena di Parigi, nient’altro che uno dei sintomi della sua malattia: la sarcoidosi, una patologia cronica ma benigna che colpisce soprattutto i polmoni ma anche altri organi del corpo, dagli occhi ai reni. Provoca senso di soffocamento, dolore toracico, aritmia cardiaca. E viene trattata con dosi massicce di corticoidi. Il tasso di mortalità è molto basso, ma secondo Said Salmi, giornalista investigativo di Al Jazeera (citato in un reportage del quotidiano spagnolo El Mundo)«Mohammed VI crede che morirà prematuramente. Per questo si sta assentando tanto dal Marocco negli ultimi anni, perché si vuole divertire e allontanare dai problemi». Ed è anche per questo che sta formando alle future responsabilità il principe Hassan – nonostante sia appena quindicenne – portandolo con sé a tutti i vertici e gli incontri internazionali di rilievo, in modo che sia pronto al momento della successione al trono, che l’attuale monarca occupa dal 1999. «Si parla sempre più spesso del fatto che l’abdicazione del re non sia lontana», conferma a El Mundo un ex diplomatico marocchino residente in Francia. Quando sarà il momento, insieme alla carica di capo dello Stato, il giovane Hassan erediterà quelle di capo del governo, delle forze armate, del potere giudiziario, di leader religioso. E una fortuna stimata da Forbes in poco meno di sei miliardi di dollari. La preparazione pianificata per il giovane principe sarebbe quella di ingegnere aeronautico in un prestigioso istituto di Marrakech. Da qui il recente regalo ricevuto per volere del papà: un aereo Gulfstream G650 dotato di sistema di protezione antimissile.
Ma anche la sorella più piccola, Lalla (principessa) Jadiya, a 11 anni ha già fatto nel settembre scorso il suo esordio in un atto ufficiale, subito esaltata dalla rivista Femmes du Maroc come “alunna modello” e per le sue abilità nel suonare il piano e la chitarra, senza tralasciare l’ottima conoscenza delle lingue: arabo, inglese, francese e spagnolo. Proprio come il fratello. I rampolli della dinastia alawita crescono. All’ombra del padre, ma con il persistente mistero intorno al destino della madre, Lalla Salma. Otto mesi fa, dalla Spagna, la rivista Hola!annunciava la clamorosa notizia: Mohammed VI ha divorziato. Da Rabat, né conferma né smentita.