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 2018  novembre 23 Venerdì calendario

Va in Cina il Michelangelo comprato «con le azioni»

C’è la finanza allegra, quella creativa e ora quella artistica. E quest’ultima è made in China. L’azienda cinese Yulong Eco-Materials, specializzata in smaltimento ecologico di mattoni e cemento dell’edilizia, ha comperato una Crocifissione di Michelangelo per 75 milioni di dollari. E per finanziare l’acquisto ha emesso azioni da 10 dollari l’una, di fatto dividendo l’opera in 7,5 milioni di azioni.
L’operazione di cartolarizzazione del dipinto di Michelangelo è seria, perché la Yulong di Pingdingshan nella provincia di Henan è quotata al Nasdaq e dopo l’annuncio il titolo ha guadagnato il 47 per cento. Secondo l’agenzia Bloomberg, che ha dato la notizia dell’acquisto di questo capolavoro di Michelangelo, la Yulong ha una capitalizzazione di 176,8 milioni di dollari.
La Yulong fino a pochi mesi fa era un’azienda impegnata solo sul fronte dell’edilizia ecologica. Ha sterzato a ottobre acquistando il Millennium Sapphire per 50 milioni di dollari. Anche lo zaffiro è stato suddiviso in azioni e sarà mostrato in un tour mondiale.
Lasciata la via del riciclo di scarti dell’edilizia l’azienda ora si definisce così: comperiamo arte, organizziamo mostre e diamo alla gente l’opportunità di possedere un pezzo di opere d’arte di tutto il mondo attraverso lo strumento azionario.
Daniel McKinney, presidente esecutivo di Yulong, ha detto al quotidiano britannico Financial Times che la sua azienda «è diventata pioniera di un nuovo modello di business innovativo».
Dopo il super-record del «Nu couché» di Modigliani acquistato a un’asta di Christie’s, per 170 milioni di dollari, dal miliardario ex tassista Liu Yiqian nel 2015, i cinesi non finiscono di sorprendere: stanno rivoluzionando il mercato dell’arte.
Liu, che è originario di Shanghai, aveva pagato il Modigliani con la carta di credito American Express. E sulla Lettura del Corriere aveva concesso una lunga intervista per spiegare le sue ambizioni di collezionista.