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 2018  novembre 23 Venerdì calendario

Gli italiani, in larga maggioranza, apprezzano l’euro e anche la Ue

Se domani andassimo alle urne, 60 italiani su 100 voterebbero per i partiti antieuropei: un po’ più del 30% per la Lega, un po’ meno per il M5s. Ma sono veramente elettori antieuropei? I sondaggi ci dicono che occorre dubitarne. Le statistiche ci informano che il gradimento dei cittadini italiani per l’Ue e i suoi progetti nel 2000 era alta (57%). Negli anni successivi è sempre più diminuita, sino ad arrivare nel 2016 al 29%. Negli ultimi anni il trend si è invertito, la fiducia è in crescita, nel 2018 è giunta al 41%. Certo, la fiducia è diversa a seconda dei partiti politici: il più europeista è il Pd (80%), il meno la Lega (26%); il M5s è al 35% e Fi al 31%. È interessante che siano i giovani i più fiduciosi nell’Europa: da 18 a 29 anni il 59%, mentre col crescere dell’età la fiducia diminuisce.Sono stati comunicati i risultati del sondaggio di Eurobarometro, condotto nel settembre scorso su 27.474 cittadini dei 28 stati membri dell’Unione europea e comunicato un anno prima delle elezioni del 2019. Esso ha mostrato che il 68% degli europei è convinto che l’Unione abbia portato dei vantaggi al proprio paese e il 61% che l’euro abbia giovato. Anche gli italiani: lo stesso sondaggio ci informa che il nostro giudizio positivo sull’Unione europea è aumentato dallo scorso anno del 5%, ha raggiunto il 44%. Più alta la nostra fiducia nell’euro, che lo scorso anno era del 45%, oggi è del 57%. Certo, non siamo fra i primi: il gradimento dell’euro è dell’85% in Irlanda, del 76% in Austria, del 70% in Germania. Ma il trend si è invertito, oggi anche da noi cresce il consenso sia all’Unione che all’euro.
E c’è di più. Il ministro Savona ha da tempo in tasca un piano B per l’uscita dell’Italia dall’euro. Ma si tratta di un progetto che ben pochi prendono sul serio: fra gli interpellati il 75% contro il 25 rimane favorevole al mantenimento della moneta unica. Del resto i pareri favorevoli all’uscita dall’euro non hanno mai superato in quasi tutte le nazioni del continente il 30%. Le critiche contro la gestione dell’Unione europea sono diffuse. E giustificate: fa poco per i migranti e per la disoccupazione giovanile, dovrebbe pensare più alle singole nazioni, c’è poco coordinamento nella politica economica e in quella della difesa, la struttura amministrativa è troppo burocratica. Ma queste critiche non escludono che, ormai da non pochi anni, i cittadini favorevoli all’Unione europea e all’euro sono sempre più numerosi.