Libero, 22 novembre 2018
Addio ai gol su punizione. Mai così pochi da 15 anni
Tra concorrenza che aumenta, falli pericolosi che diminuiscono e soluzioni alternative come il ?coccodrillo? di Marcelo Brozovic, i calci di punizione sono all’improvviso diventati parecchio difficili da segnare. Una sorpresa per la nostra serie A, storicamente piena di numeri 10 e specialisti dei calci piazzati. I più nostalgici potrebbero pensare che la causa siano i ritiri dei vari Totti, Del Piero, Pirlo, ma di gente in grado di colpire dalla media distanza il campionato è tutt’ora pieno. Inoltre, i cecchini moderni dal 2015 possono contare su un alleato che avrebbe fatto comodo a molti predecessori: la schiuma spray per far rispettare le distanze alla barriera. Eppure, nelle prime 12 giornate sono riusciti a trovare il gol solo Kolarov nel derby con la Lazio, e Barella e Biraghi contro l’Atalanta. Un calo di prodezze così drastico non si viveva da almeno 15 stagioni. Sebbene non sia facile spiegare quest’emorragia con argomenti diversi dalla semplice fatalità, una delle concause potrebbe essere di certo lo scarso impiego di alcuni degli specialisti, che per motivi diversi stanno faticando ad accumulare minutaggio.
I DATI CONFERMANO
Nella scorsa stagione chiusero al comando della classifica dei goleador su punizione Verdi e Dybala, con 3 reti ciascuno (pur con medie realizzative diverse: 19% per l’argentino, 11% per l’ex Bologna). Quest’anno però la Joya è sceso in campo 778’, contro i 916’ del 2017-18 (alla 12esima giornata era già a quota 11 reti, di cui 2 su calcio piazzato: uno al Sassuolo e uno alla Spal), mentre Verdi ha giocato un settimo dei minuti (186 contro 1053 dell’anno passato, quando era già a 3 reti con 2 segnate da calcio da fermo: entrambe al Crotone ma con due piedi diversi). Nel caso dello juventino c’è da considerare l’arrivo di Cristiano Ronaldo, che oltre a ridurre gli spazi cannibalizza anche le chance dalla ?mattonella?. CR7 però, oltre ad essere ancora a secco in questa specialità, vanta in carriera (si fa per dire) solo il 6.5% delle realizzazioni: 46 gol su 700 tentativi tra United, Real e Juve. Sarebbe il caso lasciasse spazio al collega argentino, o almeno a Pjanic, il recordman in attività in serie A (15 gol). Al momento anche lui è ancora a quota 0 ma l’anno scorso passò con successo la barriera 2 volte a fronte di soli 13 tentativi (15%).
ALTRE VITTIME
Se Lucas Torreira poteva vantare una media ancora superiore (2 gol su 6 tiri: 33%) con la Samp ma in estate ha deciso di approdare all’Arsenal, è solo vittima di se stesso Luis Alberto della Lazio. Lo scorso anno anche lui segnò 2 punizioni (22% di riuscita) ma alla 12esima uscita aveva già giocato 930’, conditi da una parabola sensazionale contro il Sassuolo. Merita una menzione particolare Viviani della Spal, che lo scorso anno arrivò a novembre con 1075’ giocati e un gol da calcio piazzato contro il Napoli. In questa stagione, causa infortuni, non ha ancora debuttato. All’appello mancano anche Suso, Birsa, Veretout, Insigne (che però ha compensato andando in rete da centravanti) e Calhanoglu, che una volta calciava alla Juninho. Ora, invece, da Juninho verrebbe preso a calci.