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 2018  novembre 22 Giovedì calendario

Luglio 1881, nasce Pinocchio

Una “bambinata”. Così Carlo Lorenzini, in arte Collodi, nato a Firenze il 24 novembre 1826, definì il suo capolavoro, Pinocchio. Una bambinata che sarebbe diventatauno deilibri più popolari dellaletteratura italiana, e che gli fu quasi estorta quando, ben oltre la cinquantina, alquanto stufo di scrivere, Collodi fu pregato da un amico di inviare una storia al neonato “Giornale per i bambini”. Nel luglio 1881 uscivano così i primi tre capitoli de “La storia di un burattino” che si concluse dopo altri dodici episodi con la morte per impiccagione di Pinocchio. E qui si ebbe, da parte dei lettori, la stessa reazione indignata che ebbe Sir Arthur Conan Doyle quando vollefarmorire Sherlock Holmes. Il povero Lorenzini, benché controvoglia, fu costretto a mettere di nuovo mano alla penna e proseguire la vicenda. Nacque così Pinocchio nella versione che tutti conosciamo, che termina con la riunione del burattino e di Geppetto ritrovatisi dopo mille peripezie nella pancia del pescecane, dalla quale scappano, e con Pinocchio che dopo una notte di sonno si risveglia bambino in carne e ossa, «un ragazzino perbene!».Dunque, un vero “capolavoro per caso”. Un giacimento così ricco di significati, allusioni, metafore è stato esplorato in infiniti modi dalla letteratura, dalla saggistica, dal cinema, dal teatro, e ricordiamo l’agghiacciante Pinocchio inscenato da Carmelo Bene, in cui la trasformazione di Pinocchio da pezzo di legno scapestrato in bambino giudizioso è vista come una vittoria della società moralistica e perbenista che distruggelo spiritolibertario di Pinocchio. Ma se anche così fosse nessuna accusa di autoritarismo e di repressione può essere mossa a uno dei personaggi più memorabili e moderni del libro: Geppetto. Persino la lettura provocatoria di Bene lo salvava, mentre metteva sul banco degli imputati l’insopportabile petulanza del Grillo Parlante (quanti ne conosciamo!) e la melliflua premura della Fata turchina. Geppetto è l’unico personaggio, a parte Pinocchio (e forse Mangiafoco) a mostrare un’umanità realistica, e a proporre unideale di padre che si allontana dallo stereotipo dell’epoca del pedagogo severo einflessibile.Al contrario, Geppetto,fin dall’inizio, come lo sono molti padri di oggi, è di una debolezza (cioè di una sensibilità) sconvolgente.A cominciare dal desiderio di volersi ricavare un burattino da un pezzo di legno – è vero, per esibirlo e sbarcare il lunario, ma ci sarebbero modi meno romantici… Fin da quando Geppetto dà la vita a Pinocchio, con un’invenzione rivoluzionaria di Collodi, che trasferisce la forza generatrice in una figura maschile, il legame che si crea tra lui e il burattino è come un arco teso che abbraccia tutto il romanzo. Pinocchio schizza subito come unamolla: non riconosce nessuna autorità, nemmeno quella del creatore, scappa, vuole divertirsi. E ogni volta Geppetto lo perdona, senza mai castigarlo, anzi, aumenta le sue cure. Dopo averlo ritrovato in seguito alla primafuga, Geppetto si priva della colazione (tre pere) per sfamare Pinocchio. Ementre nevica, vende la sua casacca per comprarglil’abbecedario che gli serve per andare a scuola, ma che Pinocchio a sua volta rivenderà per guadagnarsi l’ingresso allo spettacolo di burattini. Per l’Italia umbertina, la figura paterna di Geppetto non solo rischiava di essere diseducativa, perché troppo permissiva, ma anche ridicola, si pensi al dettaglio della parrucca gialla che indossa. E figurarsi, poi: Geppetto che viene salvato dal figlio, dentro la pancia di un pescecane, dove èfinito dopo essere andato alla sua ricerca su una barchetta! Si può immaginare un padre più sprovveduto, più fragile, più eroicamente devoto… a cosa?A un pezzo dilegnoanimato! L’intuizione di Collodi fu grandissima, cioè di far capire che sì, Pinocchio è uno scavezzacollo, un bugiardo, ma Geppetto non lo tratta mai da piccolo delinquente, e lo assolve sempre perché anche lui, misero vecchio, ha le sue debolezze, le sue miserie, la sua solitudine.C’èmolta più umanità nelle scene tra Pinocchio e Geppetto che in tanti testi rivoluzionari che, in quell’epoca, infestavano l’Europa con programmi di liberazione e fratellanza universali. © RIPRODUZIONE RISE