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 2018  novembre 21 Mercoledì calendario

Annabel’s vende i suoi cimeli

Londra Quel Buddha le ha veramente viste tutte: e non si tratta di fedeli in preghiera, ma di teste coronate e star di Hollywood impegnate a fondo a far bisboccia. Perché la statua in questione della divinità troneggiava nel mezzo di Annabel’s, il nightclub londinese più famoso ed esclusivo del mondo. E come altre centinaia di cimeli, quel Buddha di legno alto quasi un metro e mezzo è andato ieri all’asta da Christie’s.
A contendersi quei frammenti di memoria mondana sono stati a loro volta celebrità e aristocratici. Liz Hurley, l’attrice, aveva messo gli occhi sul divano di velluto rosso sul quale era stata a suo tempo immortalata, così come Naomi (Campbell) e Kate (Moss). La cantante Rita Ora invece puntava proprio al Buddha.
Tutto era in vendita dello storico club, dai dipinti alle lampade, dalle posate agli orinatoi. Più di duemila persone, nell’ultima settimana, hanno fatto la fila da Christie’s per visionare i cimeli: «È stato come vivere in un nightclub per una settimana», ha commentato al Guardian il presidente della casa d’aste, Orlando Rock. «Siamo stati inondati – ha aggiunto —. C’era un enorme interesse nostalgico, quelle pareti hanno visto tante di quelle cose, tanta gente aveva memorie precise».
E i motivi sono ovvi. Da Annabel’s sono passati tutti (di quelli che potevano): Frank Sinatra e Lady Gaga, John Wayne e Leonardo DiCaprio, Gianni Agnelli e Lady Diana. E perfino la regina Elisabetta: è quello l’unico nightclub dove abbia mai messo piede, è andata al bar e ha ordinato un Martini – senza limone però. «Servirla è stata il più grande onore della mia carriera», commentò il barman Mohammed Ghannam.
Invece ai Beatles venne sbarrato l’ingresso: potevano essere pure i Fab Four, ma erano vestiti troppo male. Altre voci celebri si sono esibite sul palco del club, per la gioia dei soci, da Tina Turner a Lady Gaga. Non Eric Clapton, però, anche lui messo alla porta perché troppo trasandato.
Uno degli episodi più clamorosi negli anni Ottanta vide Lady Diana, assieme alla cognata Sarah Ferguson, intrufolarsi travestita da poliziotta alla festa di addio al celibato del principe Andrea. Gli invitati all’inizio credettero che si trattasse di un raid delle forze dell’ordine, poi si convinsero che facevano parte dello spettacolo.
Annabel’s ha attraversato più di cinquant’anni di storia: venne fondato nel 1963 da Mark Birley, un giovane imprenditore che gli diede il nome di sua moglie, Lady Annabel Vane-Tempest-Stewart. Lei all’inizio se la prese a male, visto che si trattava del sottoscala di un casinò. Ma quando il club diventò ben presto una leggenda mondana cambiò idea: «Lo considero il più fantastico complimento che mio marito mi abbia mai fatto», ebbe a scrivere nelle sue memorie.
Birley nel 2007 vendette il club al ristoratore multimilionario Richard Carling, che nel febbraio di quest’anno lo ha chiuso, ma solo per spostarlo di due passi, dal 44 al 46 di Berkeley Square, nel cuore di Mayfair, uno degli indirizzi più prestigiosi di Londra. Quelli che sono andati all’asta ieri erano gli arredi della sede originaria, mentre oggi il nuovo Annabel’s occupa tutti i 2.400 metri quadri di una magione storica georgiana. I proventi della vendita, a parte qualche briciola elargita in beneficenza, serviranno ad acquistare «straordinarie opere d’arte» destinate alla nuova sede. E agli occhi dei ricchi e famosi.