Il Sole 24 Ore, 20 novembre 2018
È italiana la pista da sci sui rifiuti
Basta plastica e basta inceneritori? Ebbene, è tutta di plastica la pista da sci che sarà inaugurata domani sulla pendenza del tetto dell’inceneritore-modello di Copenaghen. È plastica riciclabile al 100%. Ed è made in Italy.
La pista sul tetto dell’inceneritore danese è fornita dalla Neveplast di Albano Sant’Alessandro (Bergamo), azienda fondata 20 anni fa da Aldo Bertocchi attorno all’idea che potesse esistere un materiale che avesse caratteristiche di sciata come la neve migliore, ma che non fosse inaffidabile come il meteo.
Il tappeto di steli di plastica – segretissima la mescola magica – consente su 1.700 piste del mondo di sciare in piena estate o quando il clima pazzo non èroga la giusta quantità di neve.
La Neveplast fattura circa 4,5 milioni, il vertice aziendale (a cominciare dal fondatore Aldo e dai figli che oggi hanno in mano l’impresa) è fatto tutto di sciatori provetti, e a volte anche di maestri di sci. La realizzazione più importante è di pochi mesi fa a Kopaonik, la località sciistica serba al confine con il Kosovo, dove la Neveplast ha posato 700 metri di pista. Ed è nata a Bergamo anche la famosa pista da sci costruita in un “mall” di Dubai; in questo caso il tappeto di steli plastici è la base su cui cadono e fanno presa i fiocchi di neve vera ma artificiale.
Domani sarà inaugurata in anticipo sul previsto la pista bergamasca di plastica sulla collina Copenhill, l’altura più ardita e la pendenza più accentuata di un Paese piatto come una tavola dove l’altezza naturale più pronunciata è un dosso appena accennato di appena 171 metri: la collina degli sciatori è l’inceneritore di Copenaghen. L’impianto usa la spazzatura per produrre energia per il riscaldamento (140mila appartamenti) e corrente elettrica (500mila abitanti).
Per taglia, l’impianto ha la capacità di bruciare 400mila tonnellate di rifiuti l’anno e cioè è simile al termoutilizzatore di Figino con cui a Milano l’Amsa (A2a) riscalda interi quartieri di Milano, ovvero è circa la metà dell’impianto A2a di Brescia.
Il tetto inclinato disegnato da Bjarke Ingels comprende tre piste da sci di diversa difficoltà, due skilift, un ascensore per le terrazze panoramiche, una caffetteria, la più alta parete di arrampicata al mondo. La pista da sci inaugurata domani non è ancora completata poiché manca ancora quasi un terzo del manto plastico.