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 2018  novembre 20 Martedì calendario

Che tempo che fa, una Domenica in ma in prima serata

A volte bisogna abbandonarsi alle circostanze, ti fanno capire cose che prima stentavi ad afferrare. Prima coincidenza: domenica pomeriggio il campionato di calcio era fermo, il Toro non giocava e così ho seguito la trasmissione condotta da Mara Venier. Parlavano dell’esistenza o meno del principe azzurro, un tema di stretta attualità. Ho riconosciuto Guillermo Mariotto, Simona Izzo, Alba Parietti ma l’argomento metteva una tale tristezza da interrogarsi sul ruolo del servizio pubblico. Poi la Venier si è messa a dialogare con Antonella Clerici in uno stile che dire personale è poco. Parlavano dei fatti loro, dei loro compagni, di cucina, come se il pubblico non esistesse.
Seconda coincidenza: alla sera, uno degli ospiti di Fabio Fazio era Pippo Baudo ed è a quel punto che ho avuto una piccola illuminazione. Rai1 è scivolata verso il basso. In senso tecnico, ovviamente. Che tempo che favorrebbe essere la riproposta della Domenica in di Baudo dei primi anni ’80. Anche allora Baudo mescolava intrattenimento con interviste a ospiti famosi, divertiva ma presentava anche libri di un certo impegno. Forse lui non avrebbe mai accettato la compagnia di giro silente (Berti, Volo, Marzullo, un comico del Sud alla bisogna…), ma la sostanza non cambia.
Dunque, quello che Rai1 nei primi anni 80 faceva al pomeriggio adesso lo fa in prima serata (ecco il senso dell’espressione «scivolare verso il basso»), e ha abbandonato il pubblico di Domenica in alla vacuità. E non sempre i vuoti si riescono a riempire.
A cosa è dovuto questo slittamento? All’incapacità di progettare il nuovo? Al cambio di pubblico? Alle esigenze della concorrenza? La Clerici, visto che il suo programma non va troppo bene, ha confessato all’amica di non dare troppa importanza all’Auditel. E certo, incurante degli ascolti, il servizio pubblico con Mara e Antonella ci regala valori, contenuti, principi azzurri.