Il Messaggero, 20 novembre 2018
Come trattano i rifiuti in Lombardia
ROMA Ogni anno in Lombardia vengono prodotte 4,6 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani (il doppio della Campania), 17 milioni di speciali (dalle industrie e dagli ospedali) e 12 milioni di scarti da costruzione/demolizione. Eppure la Lombardia riesce a smaltire anche 400.000 tonnellate di rifiuti che arrivano da altre parti d’Italia, Campania e Roma in testa. Altre due cifre completano il quadro di quello che è riconosciuto come un modello virtuoso di gestione dei rifiuti: i termovalorizzatori sono 13 in tutta la Regione mentre la raccolta differenziata media è arrivata a quota 61%, pari a 2,8 milioni di tonnellate.
Dopo la crisi del 1995 che a causa della chiusura di una discarica riempì di rifiuti le strade di Milano, la regione Lombardia ha sposato una strada vincente sommando molti termovalorizzatori alla raccolta differenziata delle materie prime e degli scarti alimentari. I 13 inceneritori disseminati nella regione, insomma, non bruciano i rifiuti così come escono dalle nostre case ma solo quelli che non possono essere riutilizzati, recuperati o trasformati. L’inceneritore insomma è l’alternativa alla discarica.
I DATIAnche su questo punto le cifre parlano da sole: in tutta la Lombardia arriva agli inceneritori poco più di un milione di tonnellate (1,1 per la precisione) di rifiuti solidi urbani e quindi meno del 25% del totale dell’immondiazia raccolta per strada. All’immondizia si somma 1 milione di tonnellate di rifiuti speciali.
I termovalorizzatori, dunque, non sono una soluzione unica al problema dei rifiuti ma ne completano la corretta gestione in un quadro di eliminazione degli sprechi a partire dallo spreco di territorio. Perché, come sostengono molti addetti ai lavori, la discarica è proprio questo: territorio sprecato.
«I termovalorizzatori sono una soluzione migliore rispetto alle discariche», sottolinea Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente della Regione Lombardia. Guardando i dati complessivi a fronte di una produzione tra rifiuti urbani e speciali di circa 22 milioni di tonnellate, i termovalorizzatori lombardi ne smaltiscono 2,1 milioni, cioè circa il 10% del totale.
«Gli inceneritori lombardi sono autorizzati a trattare 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti. È possibile – sottolinea Cattaneo – che alcuni impianti usurati e piccoli, che lavorano meno di 100.000 tonnellate all’anno ognuno, possano essere dismessi nei prossimi anni». Una scelta che non compromette la scelta di fondo di integrazione fra differenziata e termovalorizzatori. Impianti che, tra l’altro, vengono controllati una volta all’ora per tutto l’anno.
Diodato Pirone