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 2018  novembre 19 Lunedì calendario

I cent’anni di Montecitorio

«Entrai per la prima volta nell’aula della Camera il 24 marzo 2013. Rimasi per un minuto col fiato sospeso, letteralmente a bocca aperta. Dentro di me avevo le immagini di ciò che avevo studiato: i discorsi di Matteotti, l’orrenda pagina dell’approvazione delle leggi razziali, il varo della Costituzione Repubblicana. Tra i banchi di Montecitorio è passata la Storia del nostro Paese. Entrando da parlamentare, cambia tutto: avvertii subito la responsabilità che mi ero assunto». Roberto Fico, presidente della Camera, domani martedì 20 novembre alle 11 ospiterà a Montecitorio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per una seduta straordinaria aperta dal capo dello Stato per i cento anni dell’attuale aula di Montecitorio, inaugurata proprio il 20 novembre 1918. Interverranno gli storici Alessandro Barbero e Simona Colarizi, ci sarà una diretta su Raidue a cura di Rai Parlamento, il duo «Musica nuda» eseguirà l’Inno di Mameli e l’Inno Europeo. E poi verrà inaugurata la mostra «La nuova aula della Camera dei deputati / Il progetto di Ernesto Basile per Montecitorio», allestita fino al 25 gennaio nella Sala della Regina (ingresso libero, orari e informazioni su www.camera.it).
La mostra racconterà, con una vasta documentazione, la lunga storia della «Nuova aula», cominciata subito dopo la Breccia di Porta Pia, quando il neonato Regno capì l’urgenza di dare al Parlamento una adeguata sede. Fra il 1879 e il 1897 furono banditi ben quattro concorsi e poi la vicenda si concluse nel 1902 con l’affidamento diretto a Ernesto Basile che, da «architetto integrale», ideò l’intera struttura nei minimi dettagli: le luci, le tappezzerie, gli ambienti interni nel più puro stile del Liberty italiano. Il contributo del Fondo Ernesto Basile sarà essenziale per ricostruire lo spirito del tempo, le attese degli italiani, l’impazienza dei deputati di fine ‘800 che trovavano l’aula provvisoria ideata da Paolo Comotto scomodissima e bollente d’estate. La «cerimonia del ventaglio», consegnato al presidente della Camera Giuseppe Zanardelli, nasce di lì, il 6 luglio 1893.
Ma la mostra è anche un’occasione per riflettere sull’importanza dell’istituzione democratica. Dice il presidente Fico: «La mostra ci ricorda che la conquista della democrazia, per il nostro Paese, non va mai data per scontata ma va rispettata e tutelata ogni giorno. Non è sempre stato così, lo sappiamo bene: il fascismo e la seconda guerra mondiale non sono poi così lontani. La democrazia è un bene che è stato conquistato con sforzi e sacrifici. Non dobbiamo dimenticarlo mai». Spiega ancora Fico, riferendosi al proprio ruolo: «La Camera è per me il luogo dove si esplica la funzione democratica nel nome del Popolo italiano. Possono sembrare parole formali ma io avverto sinceramente l’enorme responsabilità del ruolo di presidente di un organo costituzionale che appartiene ai cittadini italiani. I presidenti delle Camere ricoprono incarichi molto importanti anche per l’esempio di rispetto, che possono e devono offrire, nei confronti dell’istituzione parlamentare».
La mostra si articolerà in cinque sezioni, partendo dal 1870 per arrivare al progetto, al cantiere che comportò molte demolizioni nell’area intorno a Montecitorio, all’ideazione del famoso Transatlantico. Roberto Fico conclude con un suo ricordo: «Nel 2013, prima dell’elezione di Laura Boldrini, il mio gruppo mi votò come candidato presidente e fu già un’emozione grande. E poi ci fu la commozione fortissima, indimenticabile del 24 marzo 2018, con l’elezione alla presidenza della Camera: uno dei giorni più importanti della mia vita».