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 2018  novembre 18 Domenica calendario

MotoGp più ricco, a Marquez e soci ingaggi da 70 milioni

Il Mondiale 2018 di MotoGP, che si conclude oggi a Valencia, è stato vinto da Marc Marquez con tre gare d’anticipo. Lo spagnolo del team Repsol Honda si è portato a casa il settimo titolo iridato della sua carriera. Il 25enne si è imposto per la quinta volta nella classe regina del Motomondiale. 
Con un ingaggio di 11,5 milioni di dollari a stagione, Marquez è tra i piloti più pagati del circuito. Dal 2013, anno del suo primo successo in MotoGP, il salario del campione di Cervera è cresciuto grazie ai risultati sportivi ottenuti sulle piste dei quatto continenti in cui si svolgono le gare del Mondiale. 
Nel 2019 Marquez dividerà il box della Honda con Jorge Lorenzo, che ha siglato un contratto di due anni con la casa giapponese. Dunque, il 31enne lascerà dopo due stagioni la Ducati. 
In MotoGP Lorenzo ha vinto l’ultimo dei suoi tre titoli nel 2015, quando trionfò in sella alla Yamaha. Il pilota di Palma di Maiorca dovrà accontentarsi di circa quattro milioni di euro all’anno, un compenso decisamente inferiore rispetto a quelli a doppia cifra che ha guadagnato all’apice della sua carriera. Il posto lasciato libero in Ducati è stato colmato da Danilo Petrucci. 
Il ternano affiancherà Andrea Dovizioso, che dopo le buone performance degli ultimi anni si è assicurato entrate per 6 milioni a stagione. Continuerà a gareggiare sino alla fine del 2020 Valentino Rossi, che a marzo ha siglato un nuovo contratto biennale con la Yamaha da 10 milioni. Il classe 1979 è il pilota più esperto del circuito. L’età media dei protagonisti della MotoGP è destinata comunque ad abbassarsi, con l’ingresso di nuove leve provenienti dalle classi inferiori.
Dal 2019 in sella alla Suzuki correrà il 21enne spagnolo Joan Mir, che quest’anno ha gareggiato in Moto2. Trova spazio tra i grandi anche Francesco Bagnaia, vincitore della Moto2 che si è accordato con la Pramac Ducati. Il torinese si è messo in evidenza con lo SKY Racing Team VR46. La squadra nata nel 2014 dall’unione tra Sky e la VR46 di Valentino Rossi, si propone di valorizzare il talento dei giovani motociclisti. Generalmente gli esordienti in MotoGP guadagnano tra i 400mila e i 500mila euro. Il monte ingaggi complessivo è di circa 70 milioni per i 26 piloti. Per le vittorie e i piazzamenti nelle singole gare e nelle classifiche finali, l’organizzazione non distribuisce premi tra i piloti, come confermato a «Sport & Business» da Mike Trimby, fondatore e ad di IRTA. Ai team, invece, vengono garantite delle entrate per coprire le spese necessarie alla partecipazione al Motomondiale. Le somme corrisposte, però, restano confidenziali. 
L’International Road Racing Teams Association è stata costituita nel 1986 per tutelare l’interesse di squadre e piloti. A detenere i diritti commerciali e televisivi del Motomondiale è la società spagnola Dorna, che si occupa anche della supervisione degli aspetti organizzativi. Il fatturato di Dorna Sports si aggira sui 300 milioni di euro, grazie al lavoro del Ceo Carmelo Ezpeleta. 
Il calendario del Motomondiale 2019 prevede la conferma delle 19 gare disputate quest’anno. Come di consueto si partirà dal Qatar il 10 marzo, mentre l’epilogo è stato fissato ancora una volta a Valencia il 17 novembre. I migliori piloti internazionali si affronteranno anche sul circuito del Mugello e sulla pista di Misano Adriatico. Quest’anno i due appuntamenti che si sono disputati nella Penisola hanno richiamato migliaia di appassionati. Oltre 150mila persone hanno assistito alla tre giorni del Gran Premio d’Italia Oakley, mentre il GP Octo di San Marino e Riviera di Rimini è stato seguito dal vivo da 159 mila persone. Tra gli appuntamenti della stagione 2018 con più pubblico figurano i Gran Premi di Francia e Austria, con oltre 200 mila spettatori a weekend. Numeri garantiti già negli scorsi anni anche dal GP di Valencia dove oggi si chiude la stagione 2018. 
Boom di presenze in Thailandia, dove al Chang International Circuit si è registrata un’affluenza di 222.535 spettatori nel weekend in cui i migliori piloti hanno gareggiato sulla pista di Buriram per la prima volta nella storia del Motomondiale. 
Per ospitare una tappa del Campionato del Mondo di motociclismo con le tre categorie principali bisogna garantire a Dorna una “hosting fee” tra i 4 e 10 milioni di dollari. Per rendere più appetibile il prodotto e ottenere maggiori risorse da sponsor e tv, è necessario che i piloti guidino moto ad alte prestazioni. Quest’anno le case costruttrici presenti in MotoGP sono state sei: Honda, Yamaha, Suzuki, Aprillia, Ducati e KTM. 
I produttori utilizzano la competizione per formare ingegneri e stanziano importanti risorse per la ricerca tecnologica e lo sviluppo. Dorna si accolla una parte dei costi sostenuti dalle case prodruttici, se le moto vengono destinate anche a fornire materiali ai team satelliti.