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 2018  novembre 18 Domenica calendario

Ha tenuto per due anni la figlia chiusa dentro un portabagagli

PARIGI Il 25 ottobre 2013 a Terrasson-Lavillledieu, una cittadina piacevole nel centro della Francia, la signora Rosa-Maria Da Cruz, 45 anni, porta la sua Peugeot 307 grigia dal meccanico perché qualche spia si accende sul cruscotto. Guillaume Iguacel, 39 anni, titolare di «Etape Auto», comincia ad aprire il cofano quando la signora gli chiede un po’ in ansia «devo aprire anche il bagagliaio? Perché è pieno e non vorrei doverlo svuotare». Domanda un po’ curiosa, specie considerato che si sente uno strano rumore, «come se qualcuno stesse grattando, o gemendo, come se fosse un piccolo animale», racconterà poi il meccanico. «Sarà un gioco dei miei figli che si è messo a funzionare da solo», dice la donna. Ma il meccanico è poco convinto, chiama un collega e gli chiede con discrezione di dare un’occhiata. 
Denis Latour, 64 anni, oggi dice che da allora rivive quel momento di continuo: «Ho scoperto che in fondo al bagagliaio c’era una bambina, nuda, accanto a pannolini sporchi e a una culla in uno stato immondo». Anche Guillaume Iguacel si avvicina e vede «una bambina rattrappita e abbagliata, come se non avesse mai visto il sole, allungata su alcuni sacchi dell’immondizia, che respirava a fatica».
Per un’ora i soccorritori le hanno dato ossigeno e prestato le prime cure prima di portarla in ospedale. Durante quei minuti, «quella donna fumava la sua sigaretta, aveva l’aria rilassata, calma, come se ciò che stava succedendo non la riguardasse», dice il meccanico. Denis Latour, ripensandoci, dice che «forse la madre è venuta da noi perché non ce la faceva più a conservare il segreto, e ha trovato un modo per farsi scoprire». 
Due giorni fa Rosa-Maria Da Cruz è stata condannata a cinque anni di prigione per avere causato danni irreversibili alla figlia Serena, che ha vissuto per due anni nel seminterrato di casa e nel bagagliaio della Peugeot. Partorita di nascosto e tenuta segreta al mondo, anche al marito e agli altri tre figli. I medici hanno detto che Serena a due anni aveva lo sviluppo di un bebè di pochi mesi e tuttora, a distanza di cinque anni, non riesce a comunicare. 
Una sentenza clemente, visto che la donna rischiava 20 anni, basata sul fatto che la madre è stata vittima di una «negazione di gravidanza». Dopo il parto nel seminterrato, la negazione è diventata dissimulazione, riuscita perché la signora Da Cruz ha organizzato in modo meticoloso la vita famigliare. 
La «bambina del bagagliaio» è stata vittima, secondo l’avvocata Chrystèle Chassagne-Delpech, della «dissociazione psichica» della madre. Alcune donne non si rendono conto della gravidanza o meglio la rifiutano, e anche il corpo sembra ubbidire a questa reazione: le future madri non prendono peso, e continuano ad avere una specie di ciclo mestruale. Questo spiega – in parte – perché i famigliari non si siano accorti di nulla. Il resto del quadro indica un compagno alcolizzato e inaffidabile, e condizioni economiche precarie. Dopo un primo parto drammatico, Rosa-Maria Da Cruz non è stata seguita dalle strutture sociali, e forse la follia sarebbe continuata se non fosse andata dal meccanico. La bambina ora è affidata a un’altra famiglia, «le chiedo perdono – ha detto la madre dopo la sentenza —, so che non la rivedrò mai più».