La Stampa, 7 novembre 2018
L’altra Los Angeles è il super-tunnel di Musk
Mentre sogna di colonizzare Marte, Elon Musk è deciso a trasformare Los Angeles in una metropoli efficiente, benedetta dal tocco dell’utopia, dove pedoni, ciclisti e auto riconquisteranno la mobilità perduta. Merito di una ragnatela di tunnel, destinata a crescere incessantemente, quasi una replica fisica dei network digitali che trasferiscono informazioni alla velocità della luce. Chi vorrà vivere in anteprima l’esperienza è invitato per il 10 dicembre: è il giorno dell’apertura del primo passaggio sotterraneo. Tre chilometri nell’area di Hawthorne che Musk - allenato alle provocazioni - definisce «lungo in modo inquietante». E ha diffuso il video di una corsa a ritroso nel tunnel, evocando le sensazioni di un’esperienza psichedelica.
Auto, ciclisti e pedoni si accomoderanno su speciali piattaforme - i «pod» - che scenderanno nel sottosuolo e scivoleranno su rotaie dedicate, sfrecciando a 250 all’ora. E- aggiunge Musk - garantendo un’autonomia di spostamenti e una libertà psicologica che nessuna metropolitana tradizionale può dare.
L’opera, agli albori, è della sua Boring Company, un altro marchio visionario che si affianca a Tesla (per le auto elettriche e a guida automatica) e Space X (per i viaggi spaziali, da quelli verso la Stazione Internazionale fino alle destinazioni lontane, come i pianeti del Sistema Solare): la promessa è «andare sottoterra in 3D». Che, traducendo, significa scavare, in tempi brevi e con costi ridotti, tunnel più piccoli di quelli standard, ricorrendo a macchinari automatizzati che lavorano 24 ore al giorno. E, visto che Musk, non smette di stupire, il materiale di scarto verrà trasformato in ingegnosi mattoni componibili (tipo Lego): saranno commercializzati per edifici di nuova generazione.
Intanto Musk non dimentica Hyperloop: presto sperimenterà il suo super-treno per unire Washington a New York a velocità superiori a quelle del suono. Sarà l’alta velocità a stelle e strisce per il XXI secolo.