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 2018  novembre 05 Lunedì calendario

Midterm, il trionfo della diversità

Rosa, nero, giallo, arcobaleno. Nella sfida all’ultimo seggio che si gioca domani in America una cosa sembra certa: il Congresso che s’insedierà nel 2019 sarà uno dei meno omogenei della storia del paese. Visto che, soprattutto nelle fila dei democratici, un numero altissimo di donne, latini, afroamericani e appartenenti alla comunità Lgbt sono in gara per seggi al Congresso e posti politici chiave come mai accaduto finora. A patto che sia vero quello che dicono i sondaggi – l’ultimo, realizzato da Nbc/ Wsj, è stato pubblicato solo ieri – secondo cui i democratici sono avviati a vincere la Camera con un distacco di 7 punti. Tra le loro fila la diversità trionfa: gli “uomini bianchi” ridotti solo al 41% del totale.
Stato dopo Stato, i primati potrebbero essere tanti: se Stacey Abrams venisse eletta in Georgia, ad esempio, diventerebbe la prima donna e la prima afroamericana a vincere una poltrona da governatore nella storia degli Stati Uniti. Christine Hallquist, in Vermont, la prima governatrice transgender, Ilhan Omar del Minnesota la prima donna musulmana al Congresso. Una diversità meno presente nelle fila repubblicane dove tre candidati su 4 sono maschi bianchi e nessun nero o latino corre per la carica di governatore.
Il New York Times, che ha fatto la conta, nota che la percentuale totale dei candidati bianchi a queste elezioni è molto bassa, il 58%, la più bassa da quel 2008 che fu l’anno che portò alla Casa Bianca il nero Barack Obama. Nel 2018, su 964 candidati in corsa per accaparrarsi uno dei 435 seggi alla Camera, dei 35 al Senato e dei 36 governatorati, ben 272 sono donne (e fra loro 84 afroamericane, il 42% in più delle ultime elezioni). “Attenzione però”, dice Kelly Dittmar del Center for American Women and Politics aRepubblica, “Le donne sono ancora sottorappresentate in politica. Il 2018 sarà l’anno delle donne solo se batterà il record del 1992: quando nonostante la denuncia di Anita Hill, il giudice Clarence Thomas approdò alla Corte Suprema un numero record di donne corse per un seggio al Congresso. All’epoca le novizie della politica elette furono 28. Solo superando quel numero potremo parlare di nuova onda rosa”.
Complessivamente, neri, latini, asiatici sono 215. I candidati Lgbt sono 26. Ago della bilancia delle elezioni, secondo il Washington Post, sono d’altronde proprio le donne: buona parte del 14% degli” swing vote”, ancora indecisi a due giorni dal voto.