la Repubblica, 5 novembre 2018
Tennisti fai da te, no asciugamani dai raccattapalle
È per sudore, ma anche per capriccio e scaramanzia. Rafa Nadal non riesce a farne a meno. Alla fine di ogni punto gli basta uno sguardo per fare capire al raccattapalle che vuole il suo asciugamano. Gli serve per detergersi la fronte, la faccia, il braccio e il manico della racchetta. Ma anche per darsi una calmata, chiudere gli occhi, prendere fiato. Se Nadal non può giocare senza le attenzioni dei ragazzini schierati a bordo campo, i suoi colleghi più giovani dovranno abituarsi a cavarsela da soli. Alle Next Gen Finals, che cominciano domani a Milano, la Atp ha deciso di introdurre nuove regole. Oltre alle innovazioni dell’anno scorso, come la regola dei set di 4 game, il killer point sul 40 pari, la ‘no let rule’ che abolisce la ripetizione del servizio dopo il nastro e l’orologio che scandisce il limite di 25 secondi tra un punto e l’altro, quest’anno i campioni del futuro avranno solo 4 minuti di riscaldamento e soprattutto dovranno gestirsi da soli i propri asciugamani. Al posto di ragazzini obbedienti ci sarà un portasciugamani a bordo campo; se i giocatori vorranno pulirsi dovranno provvedere da soli ad andare a recuperare le biancheria. Una rivoluzione per i tennisti, sempre più abituati a essere serviti e riveriti. I ball boys sono diventati indispensabili per chi sta in campo: reggono gli ombrelli, sporgono bottiglie d’acqua fresca, raccolgono palline e tengono tra le mani asciugamani sporchi per tutta la durata delle partite. In cambio di un grazie alla fine del torneo devono essere veloci, intuitivi, scattanti. Non devono essere permalosi. Il 29 settembre, durante la semifinale del torneo di Shenzen, Fernando Verdasco si è infuriato con un raccattapalle troppo lento nel passargli l’asciugamano. Il ragazzino, terrorizzato, ha promesso che si sarebbe dato una mossa la prossima volta. Troppo tardi. Judy Murray, mamma di Andy, ha subito twittato: «Che ne dite di una regola che prevede che i giocatori si prendano da soli i propri asciugamani?». È stata ascoltata. Anche Roger Federer, ex ball boy, ha chiesto maggiore rispetto per i ragazzi e per il lavoro che fanno. Poi ha aggiunto: «In un campo da tennis è difficile controllare i nervi e la pressione. I giocatori sono troppo concentrati sulla partita». I baci sulla guancia di Zverev, le carezze di Nadal, l’invito di Djokovic a sedersi sulla propria panchina sono eccezioni.
Nella maggior parte dei casi, i raccattapalle non vengono degnati di uno sguardo. Verdasco, dopo essere stato insultato sui social per il suo comportamento, si è scusato ma neanche troppo, dando la colpa alla pressione. «Io amo i raccattapalle». Lo spagnolo non è stato l’unico costretto a chiedere perdono. Nel torneo di Basilea, Tsitsipas, in preda alla rabbia, ha preso con forza la racchetta dalle mani di una ragazza che lo stava aiutando a scartarla. «Il mio comportamento è stato inaccettabile. Apprezzo quello che fanno questi ragazzi per metterci a nostro agio» ha commentato il greco. Ne sentirà la mancanza a Milano, dove gioca da testa di serie numero 1. Verdasco, sempre lui, ha detto che la nuova regola è ridicola, perché allunga le pause e deconcentra i giocatori.
Per ora riguarda solo la Next Gen e il torneo di Milano, ma in futuro potrà essere adottata in tutti i tornei Atp. Più sudore, meno capricci.