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 2018  novembre 05 Lunedì calendario

Intervista a Fiorello: «Troppo pigro per la tv»

«Ma è una fake intervista?» ride Fiorello. «Glielo chiedo perché stiamo vivendo un periodo di grandi fake news. “Piove, governo confuso”: la gente non capisce se quando dicono qualcosa sia vera o falsa. La confusione è generale ma per fortuna ci siamo noi che non siamo fake e abbiamo scelto di fare la radio in quanto tale. Vera radio: non vedrete mai niente». Dal lunedì al venerdì (alle 19) col Rosario della sera su RadioDeejay — complici il maestro Enrico Cremonesi e Gabriella Germani — lo showman racconta il mondo a modo suo. La tv, lo dice chiaro e tondo, può aspettare.
Quindi niente show su Rai1 a novembre.
«La tv ora la metto da parte eravamo già sul punto di lavorarci ma siamo capitati male con la tempistica. Doveva esserci il cambio dei vertici, c’è stato uno stop per aspettare l’insediamento. Non sai mai chi arriva, e se poi dovessi aver bisogno di qualcosa a chi chiedi? Quindi abbiamo preferito spostarlo».
Va bene, a quando?
«Va bene non tanto. Avrò ancora voglia? Perché l’unico che non vuole fare il programma sono io. Le donne che mi circondano — mia moglie, mia madre e mia figlia — mi ripetono: "Devi tornare in tv"».
C’è sempre la primavera.
«Se dovessi tornare, mai a primavera. Fare quel tipo di varietà è faticoso e io sono pigro, a me piace fare gli show all’inizio della stagione».
Si era accordato con l’ex direttore generale della Rai Mario Orfeo. Ora si è insediato Fabrizio Salini: l’ha incontrato?
«Sì l’ho incontrato. Mi ha chiamato subito, mi è sembrato gentile e preparato. Ha fatto televisione, e per lavorare in tv — sembra una banalità — ci vogliono persone che sanno di cosa si parla. Non puoi mettere l’architetto o il prof di filosofia, con tutto il rispetto».
La sua idea è sempre quella di fare un grande varietà?
«Può essere un varietà o anche una nuova Edicola Fiore sulla Rai, potrebbe essere un’idea. Vorrei pensare a uno show diverso, magari quattro puntate dilazionate in tempi più larghi».
Non le manca il contatto diretto col pubblico?
«Qualche spettacolo lo farò, forse il Rosario della sera, magari poche date ma in posti belli. Al Teatro Greco di Taormina, papà è sepolto a Letojanni, così recito anche per lui. È bella pure l’Arena di Verona. Sarebbero prove generali».
Intanto si scatena a Radio DeeJay: ha l’aria di divertirsi.
«Quando faccio la radio mi diverto sempre, ma non è immediata come il web. Necessita di ripetitività, una collocazione sempre uguale affinché la gente si affezioni. W Radio2 è diventato un marchio storico, faceva parlare, avevamo la folla fuori dallo studio. Ma prima di arrivare c’è stato un grande lavoro, durato quattro anni. Abbiamo girato tutti gli studi di Radio Rai, fino alla mitica Sala A con l’orchestra dal vivo».
Il suo "Rosario della sera" è già un appuntamento fisso.
«Andiamo in onda in un orario difficilissimo, dalle 19 alle 20, e ci vuole tempo: per avere risultati forti ci vogliono due o tre anni ma ci sono segnali importanti. L’orario, che ho scelto apposta perché è importantissimo per la radiofonia, è già colonizzato. Noi puntiamo sull’intrattenimento».
Gli ospiti si mettono in gioco.
«È la regola. Gué Pequeno era entusiasta, Luca Carboni ha cantato Il ballo del qua qua, è venuto Calcutta. Bisogna far divertire l’ospite, ci allargheremo agli attori: musica per tutti».
E i politici?
«I politici ce li abbiamo con Gabriella Germani. Sono stato il primo a fare il premier Conte, era facile. Ora l’ho ripreso in una chiave diversa: lo faccio cattivo, duro, che decide tutto, armato di sciabola. Cazzia Casalino, spezza il polso a Salvini. Il contrario di quello che si dice in giro su di lui».
Germani faceva Virginia Raggi brava in geografia, ha visto che è successo a Roma?
«Ci pensavo sì. Ci sono 330mila alberi a Roma, Raggi fa il sindaco da due anni e io non credo che prima gli alberi fossero diversi. La colpa è anche dei sindaci che l’anno preceduta. E poi il clima è impazzito. Per dieci anni bisognerebbe fare un lavoro di potatura con una task force di giardinieri che partono dalla periferia, dopo le buche è il problema più grosso. Ha visto che bravo? Ho risolto il problema a parole. Allora, adesso siamo seri?».
Siamo seri.
«Raggi deve gettare le basi per risolvere i guai. Non voglio essere quello che accusa, perché anch’io accuso, ma prendersela con l’ultimo arrivato non è giusto. Mi auguro che faccia presto perché ho paura di andare in giro con quei platani enormi».
Il web è rapido: oggi è più difficile far ridere?
«Gli input sono talmente tanti, i più giovani guardano gli YouTuber. Ma lo conosce Luis?
Quel ragazzino è una forza e ha anche una faccia da cinema. Cerco di tenermi informato, meno male che c’è mia figlia Angelica».