Il Messaggero, 4 novembre 2018
Intervista a Luca e Paolo: «Antipatici? No, selvatici»
Sempre aperti, dal lunedì alla domenica: Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu confermano numeri e presenza su Rai2, al timone per la seconda stagione di due programmi di successo: Quelli che dopo il tg (ascolti tra il 4 e il 6%), dal lunedì al venerdì alle 21,05; e Quelli che il calcio (7,5-8,5%), la domenica dalle 13.45 (con loro c’è anche Mia Ceran).
Le prime parole che Google associa ai vostri nomi sono, per Paolo: Figli, fidanzata, dove vive?.
P. «Strano. Sono sposato da 15 anni e ho una figlia. Sono noioso e riservatino. I fotografi lo sanno a memoria, ormai. E vivo a Milano».
E per Luca, invece, c’è Bianca Guaccero Com’è nato il gossip sulla vostra presunta relazione?
L. «E che ne so? Ci siamo incontrati due volte, al ristorante dove vado tutte le sere da 15 anni. Lei era con la mamma e il bambino e ci siamo salutati».
Perché voi due avete, nell’ambiente, la nomea di essere antipatici?
L. «Veniamo da una città sarvega, è così che si dice in dialetto genovese: selvatica. E quindi siamo un po’ selvatici. Non entriamo in ufficio sorridendo, o augurando il buongiorno a tutti. Io e Paolo quando ci vediamo non ci salutiamo. Nella forma siamo un po’ tagliati con l’accetta».
E nella sostanza?
L. «Le faccio un esempio: mio zio, fratello di mamma, faceva il camallo nel porto di Genova. La domenica telefonava a casa nostra, tu tiravi su la cornetta e sentivi Oëh, che voleva dire: Ciao Luca, come state? Tutto bene? Mi passi la mamma per favore?. Siamo fatti così. Possiamo sembrare allontananti, ma non lo siamo. E poi i simpatici di natura a me già non stanno così simpatici».
Qual è la vostra migliore qualità?
P. «Questa. Le persone si aspettano il peggio, poi si ricredono»
L. «Nella nostra carriera siamo stati molto generosi. Ci siamo dati molto»
Meglio quelli che il calcio o il dopo tg?
P. «Il tg a me è più congeniale, perché non credo di essere un bravo conduttore».
L. «Il tg è più bello perché è più corto».
Una cosa che per essere bella deve essere lunga, e una che deve essere corta?
L. «L’amore deve essere lungo(ride, ndr), l’odio corto».
P. «Ciò che piace lungo, ciò che ti rompe corto».
Lo dite come se non vi piacesse questo lavoro.
P. «Tutt’altro!».
L. «Io mi diverto a farlo. Ma se potessi scegliere, nella mia vita non farei proprio niente. Mai».
Neanche il teatro?
L. «Quello non è lavorare».
P. «La vita dell’attore è semplice e riposante. Sei in tournée, vai in giro, guardi posti, dormi fino a tardi, mangi, poi hai due ore di lavoro e hai finito».
L. «Il teatro è altro, è curarsi».
Cosa ha curato più di tutto?
L. «Non una cosa sola. È uno stato che raggiungi quando sei lì sopra. Stai bene, ti allontani da te stesso, cioè il tuo lupo. Il lupo che ti mangia».
P. «Io la vedo un po’ diversamente. Ti fa stare bene perché sei al centro».
Luca, lei in Tv sembra più basso.
L. «È Paolo a essere alto in modo anormale. E poi sono l’unico con l’altezza sbagliata su Wikipedia: c’è scritto 1,78, ma sono 1,80. Non me lo fanno correggere. Mi hanno bacchettato: La pagina non è tua».
P. «Lo sa che Salvatore Aranzulla, il più grande problem solver del web, non ha la pagina? Wikipedia è un mezzo utile, ma un po’ rigidino: una setta...».
L. «Volevo cambiare la foto. Per un bel pezzo ce n’era una di me tipo alla festa del cinghiale di Morbello, sbronzo con la birra in mano Ma proprio quella dovevano mettere?».
Cosa vi spaventa più di tutto?
P. «Rimanere fermi. A casa. Senza lavoro».
L. «Le malattie. Sono ipocondriaco. Peggio di me c’è solo Maurizio Crozza».
I vostri punti d’ombra?
L. «I miei si vedono. Non mi manca un vizio».
P. «I miei meno. Sono un iroso. Non è che ribalto le scrivanie, sono più compresso».
Chi volete che vi dica bravo?
P. «Tutti. Siamo democratici».
L. «Il succo del nostro mestiere è che non smetti mai di avere fame, devi sempre alimentare il narcisismo. Se te ne fotti hai sbagliato mestiere».
Hai sbagliato mestiere anche se?
L. «Non ti diverti».