Corriere della Sera, 3 novembre 2018
Come Moretti Polegato inventò le scarpe col buco
«Il 95% della popolazione mondiale cammina con scarpe dalla suola in gomma, anche se, ovviamente, la camminata più naturale è quella a piedi nudi. La mia prossima sfida sarà creare una calzatura che garantisca una camminata la più simile possibile a quella che si può fare piedi nudi sulla spiaggia: massimo momento di benessere e libertà in termini di traspirazione e leggerezza».
Mario Moretti Polegato, leader del gruppo Geox, è instancabile quando si tratta di progettare e brevettare. È nel dipartimento tecnologico dell’azienda di Montebelluna che è stata studiata la nuova scarpa Aerantis, sneaker introdotta per ora nella collezione uomo. Per la prima volta introduce la tecnologia di respirazione attiva Ventilation, «grazie alla quale la camminata incrementa esponenzialmente la sensazione di benessere».
Polegato si è spesso divertito a ricordare come ha cominciato, un’impresa che oggi viene raccontata nelle università dove il manager viene chiamato a parlare di brevetti. Siamo all’inizio degli Anni ’90: durante un viaggio in Nevada, infastidito dal caldo, prende un coltellino svizzero e fora le proprie scarpe. E dopo aver studiato il modo per non far entrare l’acqua dai forellini, brevetta una membrana traspirante, la propone ai grandi produttori ma nessuno sembra interessato. Così nel 1992 comincia a produrre le sue strane scarpe in un garage – «come Steve Jobs», ama sottolineare —. «Questa idea è stata brevettata in oltre 100 Paesi – sottolinea adesso —. Di idee gli italiani ne hanno tante, ma spesso poi si perdono per strada. Geox è riuscito a mantenere i suoi brevetti ovunque, anche in Cina, e questo è uno dei fattori di successo del brand». L’altro è la tecnologia. «Ogni anno investiamo il 2% del fatturato in ricerca e sviluppo. E sta qui il nostro vero vantaggio competitivo. Il wellbeing totale è la filosofia che guida Geox».
Come sta la moda? «Nessuno vuole più indossare divise. Oggi per mostrarsi belli bisogna essere genuini, aperti, curiosi, si deve credere nell’importanza dell’armonia tra gli esseri umani e il pianeta. La sostenibilità è uno dei nostri valori più importanti, nel progetto dei prodotti, nella scelta dei materiali, dei partner e nell’impegno sociale. Dopo la quotazione in borsa, nel 2004, abbiamo fondato il nostro codice etico dove personalità di spicco come Navarro Valls hanno dato il loro contributo. Attraverso questo codice Geox si impegna a orientare e promuovere la condotta etica e a definire gli standard di comportamento». E cambia anche il modo di comunicare. «Andiamo a creare empatia ed engagement coinvolgendo gli influencer vicini ai consumatori per creare un rapporto di fiducia con il target dei millennials». Quella di conquistare le nuove generazioni è la grande sfida di questi anni.