la Repubblica, 3 novembre 2018
Rauti fa litigare la figlia Isabella e l’ex marito Alemanno
Il vecchio Pino Rauti, ideologo della destra italiana, batte con il martello contro il muro di Berlino. È l’immagine che Gianni Alemanno, un tempo suo genero, avendone sposato la figlia Isabella, sceglie di pubblicare per ricordarlo a sei anni dalla morte (6 novembre 2012). Il già sindaco di Roma twitta a braccio alzato: «Onore a Pino Rauti!». Passa pochissimo tempo, l’ex moglie legge e lo mena con una riga: «Non sei degno di ricordarlo». Sit-com continua, per la delizia dei residui camerati.
Alemanno-Rauti, coppia scoppiata da tempo, prima politicamente (lui seguì Fini ai tempi di Fiuggi, lei rimase con suo padre nella Fiamma Tricolore) e poi privatamente (lui ha una nuova compagna e l’ha esibita sui settimanali suscitando, per le modalità, le ire di Isabella).
Nelle stesse ore in cui la destra postmissina, implosa e minoritaria, rende omaggio al Capo, e a pochi giorni dall’inaugurazione del “Fondo Rauti” all’archivio di Stato (venerdì 9 novembre), voluto fortemente dalla figlia, ecco riaffiorare i rancori della coppia. Rancori, ci tengono a dire entrambi, da non derubricare come la classica lite fra ex. Isabella Rauti: «Gianni ha tradito mio padre da vivo e da morto. È uno speculatore seriale di memorie. In sei anni è andato una sola volta al cimitero. Non reagisco da moglie tradita ma per fatto politico. Lui ha compiuto mille giravolte e oggi fa il rautiano, dopo i tradimenti e gli opportunismi politici di una vita». Gianni Alemanno: «La parentela non c’entra. Rauti è stato un maestro del pensiero nazional- popolare. Per questo lo voglio ricordare. Non è proprietà privata di nessuno, nemmeno della figlia».
Inconciliabili. Distanza incolmabile: «Non ho condiviso le sue scelte politiche», ha detto Isabella in un’intervista. Adesso lui è in sintonia con la Lega, lei è senatrice di Fratelli d’Italia. Rauti, «Re senza corona» (leggi Tolkien) non si tocca, «non sei degno di ricordarlo». Isabella scrive e aspetta la controrisposta, che arriva immediata. Schermo grigio con la scritta: «Alemanno Twitter ti ha bloccato, perciò non puoi né seguire né visualizzare i suoi tweet». «È vero, l’ho bloccata. È il minimo che potessi fare. Lo ripeto: Rauti è stato un Maestro e, come tale, è patrimonio di tutti», replica l’ex sindaco. Fine delle comunicazioni ( per il momento). Verrebbe da dire, banalmente: censura fascista...