Corriere della Sera, 3 novembre 2018
La propaganda di Giulietto Chiesa
«Quando ho visto quel video ho pensato: “Accidenti, questa è roba grossa, bisogna spararla”». Giulietto Chiesa sta registrando il video nel quale si difende dalle accuse per aver pubblicato sulla sua Pandora Tvun’intervista a Jeroen Dijsselbloem che stravolge completamente il senso delle sue parole, come ha scoperto il sito Butac, poi rilanciato dal Post. Video pubblicato dal profilo Facebook dei 5 Stelle Europa.
Una storia da raccontare, perché descrive un intreccio complesso e la singolare convergenza tra il populismo dei 5 Stelle, il putinismo dei leghisti e il comunismo sovranista di Chiesa e dei suoi sodali (tra i quali Diego Fusaro, marxista vicino a CasaPound). L’obiettivo dichiarato di Chiesa, ex giornalista dell’Unità, è combattere il «mainstream» e l’«establishment». Guerra che combatte da anni («ma il mio è un fucile a tappo») e che spesso si è tradotta in un complottismo di marca antiamericana, a suffragio di tesi più che spericolate su un «auto attentato» per l’11 settembre e con la legittimazione delle scie chimiche, a lungo inseguite anche dai 5 Stelle.
Chiesa se la ride: «Sono i grandi organi di informazione che manipolano le informazioni, noi siamo persone serie». E racconta come nasce il video contestato: «Ho visto su Zero Hedge (altro sito, anonimo, in odore di fake news, ndr) questo video e ho fatto un salto sulla sedia». Ma avete attribuito a Dijsselbloem citazioni di Draghi e Bce inesistenti e avete dato un senso completamente diverso da quello reale. «Ma no, non abbiamo messo nessuna virgoletta. È chiaro che il nostro era un commento. L’“implosione” dell’Italia è una metafora e noi l’abbiamo interpretata».
Pandora Tv è ben inserita negli ambienti russi e anche tra i 5 Stelle. Tanto che, nel novembre 2016, quando un drappello di parlamentari (tra i quali Brescia, Petrocelli, Liuzzi e Dell’Orco) sbarcò a Mosca, alla conferenza stampa non si presentò nessuno, se non Pandora Tv. C’è un network di siti e tv russe che sono accusate da tempo di diffondere falsità propagandistiche. È il caso di Russia Today, che il giorno della manifestazione per il sì al referendum renziano, disse che era stata una protesta contro il Pd. Ma anche Sputnik News Italia, accusata di essere un generatore di fake per conto del Cremlino. Ottimi, naturalmente, i rapporti con la Lega, ma anche con i 5 Stelle (l’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo fu intervistato proprio sulle sanzioni a Mosca da Russia Today e poi ripreso da Sputnik).
In tutto questo, l’armata delle decine o centinaia di migliaia di profili vicini alla galassia grillina e leghista rilanciano spesso e volentieri notizie che provengono da questi settori. E dal sito di Chiesa, che è un grande amico di Marcello Foa. Tanto che quando diventò presidente della Rai, Chiesa lo salutò con un video entusiasta: «Go Marcello Go». «Marcello è un amico – spiega – vediamo però se l’informazione mainstream lo farà lavorare».
Chiesa – autore del libro «Putinfobia» – ci spiega di non essere «né a favore né contro questo governo»: «Quando è stato necessario, siamo stati anche critici. Ma non spariamo cannonate. Perché questo governo è espressione del popolo. Il popolo è confuso? Bene, questo governo rappresenta quest’incertezza, colpa di 40 anni di governi precedenti».
Eppure le notazioni a favore del governo non sono poche. Come quando si spiega che il premier Conte è «l’unico che ha fatto qualcosa di buono». Pochi giorni prima, un titolo recitava: «Il premier incassa l’appoggio del Cremlino».
Filo putinismo e sovranismo populista. Del resto la parola «popolo», feticcio degli azionisti di maggioranza del governo, era anche dentro il partito di Chiesa: la Lista del Popolo per la Costituzione. Premiata alle elezioni da minore entusiasmo: lo 0,2 per cento dei consensi.