Corriere della Sera, 3 novembre 2018
Divieti
Il Comune a trazione leghista di Novara ha varato un occhiuto regolamento di polizia per disciplinare la movida locale. Vietato legare le biciclette ai pali della luce (vanno parcheggiate negli appositi spazi, con gli appositi lucchetti asportabili dagli appositi ladri). Vietato fare caciara all’aperto tranne che nei dehors, dove la chiacchiera è a pagamento. Vietato indossare in pubblico abiti che offendano il comune senso del pudore. O il senso di pudore del Comune? L’assessore ha specificato, a mo’ di esempio, che nel 2018 va considerato lesivo del senso del pudore il comportamento di chi si presenta a teatro in costume da bagno. Però non si ha memoria di novaresi che siano andati a una prima dell’«Amleto» in bikini, se non altro perché d’inverno fa freddo e d’estate ci sono le zanzare, a cui il regolamento comunale incredibilmente non proibisce di riunirsi all’aperto e di molestare i ciclisti che cercano parcheggio.
Le nuove norme, corredate da multe ferocissime per gli smutandati trasgressori, finiranno nel cimitero delle gride manzoniane, ma sono il sintomo del cambio di maggioranza generazionale avvenuto nel Paese. Con il sorpasso degli ultrasessantenni sugli under 30, le scelte della politica mirano a compiacere le masse anziane, smaniose di decoro e di silenzio, a discapito dello sparuto manipolo di giovani superstiti. Quando gli anziani si sentiranno talmente ringiovaniti da volere fare cagnara all’aperto in costume da bagno, bisognerà riscrivere il regolamento.