Corriere della Sera, 1 novembre 2018
Intervista al premier Conte su Europa e manovra
Presidente Conte, la decisione del governo sul Tap ha creato diversi malumori in Puglia e nella base M5S. Ha sbagliato il Movimento ad alimentare false speranze?
«Come detto, mi assumo tutta la responsabilità della decisione presa su un’opera che – voglio ricordarlo – è stata voluta dai governi precedenti. Governare comporta delle scelte a volte difficili come questa, scelte che vanno prese nell’interesse del Paese».
A quanto ammonteranno le compensazioni per le popolazioni locali e a chi saranno concesse?
«Non mi piace parlare di compensazioni. Mi sono impegnato a sollecitare e a coordinare progetti che offrano la possibilità di rilanciare, dal punto di vista sociale ed economico, le comunità locali. La stella polare della nostra azione comunque sarà la sicurezza e la trasparenza: apriremo al massimo livello le forme di controllo dei cittadini sul funzionamento del gasdotto».
Mario Draghi ha detto che la situazione dell’Italia è una delle incertezze dell’Eurozona…
«Questo governo è espressione di istanze di cambiamento ed è fisiologico che mercati e istituzioni europee vogliano capire in che direzione intendiamo muoverci. Ma io confido che nel confronto con la Commissione europea riusciremo a dimostrare la bontà di una manovra di crescita come quella che abbiamo pensato per cambiare l’Italia».
Draghi ha fatto notare anche che le tensioni sui conti si stanno riflettendo sui tassi d’interesse, dunque sui costi di finanziamento delle imprese e di qui, «in definitiva, sulla crescita». Se non recuperate la fiducia dei mercati la manovra potrebbe essere un boomerang.
«Abbiamo un enorme potenziale di crescita e stiamo creando un clima favorevole agli investimenti. La nostra manovra, oltre a stanziare 15 miliardi aggiuntivi per gli investimenti nel prossimo triennio, contiene un ampio programma di riforme strutturali e di semplificazione che andrà a beneficio di tutti gli operatori economici. E mi lasci dire...».
Dica.
«Renderemo l’Italia un Paese dove è più semplice fare impresa ed investire. Nella manovra abbiamo creato una struttura ad hoc che gestirà investimenti pubblici e privati, si chiamerà Investitalia e sarà il cantiere attraverso cui cambieremo in meglio questo Paese. La “squadra Italia” ha tutte le carte in regola per riuscire nella sfida».
Intanto però sono stati appena pubblicati i dati sulla crescita e non sono confortanti.
«Con le politiche economiche impostate in precedenza se il ciclo economico era favorevole risultavamo il fanalino di coda europeo, se era negativo sprofondavamo in piena recessione. È proprio per questa ragione che ci siamo convinti che la ricetta per la nostra economia debba essere responsabile sì, ma espansiva».
Sì, ma le vostre risposte però sembrano non convincere. E la disoccupazione cresce.
«Attribuire al governo la responsabilità di questi dati è irragionevole e profondamente ingiusto. Gli effetti positivi delle nostre riforme si vedranno a partire dal 2019. La nostra rivoluzione è appena iniziata. Abbiamo messo i primi tasselli, ma il lavoro da fare è tanto e ambizioso: vogliamo cambiare l’Italia da cima a fondo».
Quanto siete preoccupati che lo spread possa danneggiare anche la tenuta del governo?
«La tenuta del governo è solida come i fondamentali della nostra economia. Siamo in una situazione diversa dal 2011. Tutelare la stabilità finanziaria è una priorità di questo governo e la crescita farà bene anche ai conti pubblici».
Il presidente Mattarella teme che la mancanza di equilibri nei bilanci si possa scaricare sulle fasce più deboli della popolazione.
«Il presidente Mattarella ci ha ricordato che l’equilibrio dei conti pubblici non è un principio astratto ma il pilastro di qualunque azione di governo. La manovra è seria ed equilibrata e ha lo scopo di far ripartire il Paese. Riteniamo che la tutela dei conti pubblici possa essere conciliata con una politica economica che non assecondi i rischi di recessione che gravano sull’economia globale».
Cosa le ha detto il capo dello Stato a proposito delle parole di Grillo a Italia 5 Stelle?
«Il presidente Mattarella è una persona saggia e sa valutare soggetti e contesti da cui scaturiscono determinate affermazioni».
Ha detto che sulla risposta alla Ue vi state mettendo al lavoro. Che margini ci sono ?
«Nei miei contatti registro apertura e disponibilità al dialogo. Riteniamo che il nostro obiettivo di deficit sia quello corretto per garantire la realizzazione delle misure necessarie al Paese».
Anche il ministro Tria ha detto che «non si esclude che, di fronte a una situazione in cui si deve intervenire, qualcosa possa cambiare». Cosa sareste disposti a concedere?
«Non vedrei il nostro dialogo con la Commissione europea come uno scambio di concessioni. Illustreremo ai nostri amici europei il nostro programma di investimenti e le varie misure che, a partire da reddito di cittadinanza e superamento della legge Fornero, abbiamo concepito in modo da garantire equità sociale e riqualificazione e ricambio generazionale della forza lavoro, con evidenti benefici anche sulla crescita».
Ha in programma qualche faccia a faccia con Juncker e Merkel nelle prossime settimane?
«Conto di confrontarmi molto presto con Juncker. Quanto alla Merkel, non escludo affatto un incontro vis-à-vis: ho molta stima per il suo spessore politico, che ancora una volta ha dimostrato l’altro ieri, prendendo atto con forza morale e responsabilità politica della sconfitta elettorale».
Se arrivasse una procedura d’infrazione, come gestirete la multa prevista dalle regole Ue?
«Siamo fiduciosi nel dialogo con la Commissione. Tempo al tempo. Il rallentamento economico e le emergenze sociali ed economiche che l’Italia deve fronteggiare ci impongono di proseguire in questo percorso. Sarebbe stato facile impostare una manovra economica facendo aumentare l’Iva. Avremmo però innescato una spirale recessiva...».
Lei ha parlato di amicizia con Putin. Quale peso deve avere una partnership con la Russia?
«Abbiamo instaurato un ottimo rapporto e ho ricevuto da lui un’accoglienza molto calorosa, che conto di ricambiare al più presto a Roma».
Cosa le ha detto Trump? Avete parlato di Putin?
«Con il presidente Trump abbiamo affrontato vari temi: abbiamo parlato di immigrazione e l’ho ragguagliato sulla mia visita a Mosca. L’ho aggiornato sulla preparazione della conferenza sulla Libia e lui mi ha confermato il suo appoggio alla Cabina di regia. Trump si è inoltre felicitato per i nostri sforzi volti a ridare respiro alla crescita economica».
Perché secondo lei la Lega in tutti i sondaggi viene vista come dominante nel governo?
«In realtà c’è un forte equilibrio tra le forze politiche che sostengono il governo. A dispetto delle previsioni si è creata una forte intesa personale tra me, Matteo Salvini e Luigi Di Maio che contribuisce a rendere ancora più forte e salda questa esperienza di governo che durerà fino al 2023: glielo garantisco».
Tra dieci giorni c’è la Conferenza per la Libia, che obiettivo si pone il suo governo?
«Vogliamo dare il nostro contributo a un processo di stabilizzazione della Libia che sia il più possibile inclusivo e che avvenga sotto l’egida dell’Onu. È un obiettivo prezioso anche per l’Italia, per gli effetti positivi che si avrebbero ad esempio nella gestione del fenomeno migratorio. Elemento centrale per il successo della Conferenza è naturalmente un ampio coinvolgimento dei principali attori libici, in un’ottica di piena “ownership” libica dell’evento e più in generale del processo politico. Ci aspettiamo inoltre una partecipazione di alto livello dei partner regionali, europei ed internazionali, come gli Stati Uniti e la Russia, quale segnale di coesione della comunità internazionale».