la Repubblica, 29 ottobre 2018
Le regole geometriche del corteggiamento animale
Altro che istinto: nel regno animale la seduzione segue precise regole geometriche. Nella stagione degli amori i maschi di molte specie, dal gallo forcello delle Alpi ai merluzzi dell’Atlantico fino alle rana bue, si ritrovano in un luogo fisico per disputarsi il primato della riproduzione. Queste arene si chiamano lek e hanno dinamiche da sempre misteriose per gli etologi. Ora, una ricerca dell’Università Statale di Milano pubblicata sulla rivista Scientifc Reports, ha distillato il codice nascosto del fascino a quattro zampe. «Dalle osservazioni sul comportamento nei lek di alcuni animali come il gallo forcello» spiega Nicola Saino, docente di ecologia al Dipartimento di Scienze e politiche ambientali che ha curato la parte di etologia dello studio «abbiamo sviluppato un modello matematico che ha rivelato come in questi campi di battaglia ricorra uno schema trasversale a molte specie e con specifiche proprietà spaziali». La ricerca è il risultato di un lavoro interdisciplinare a cui hanno collaborato anche Fabio Giavazzi del Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Alberto Vailati del Dipartimento di Fisica.
Il gioco delle coppie per molti animali territoriali sarebbe solo una questione di righello e squadretta. «I lek sono un fenomeno che si ripete ogni anno e porta ad aggregazioni di maschi che variano da poche decine per i vertebrati fino ad alcune migliaia di esemplari per gli insetti» prosegue lo scienziato dell’Università di Milano.
«Quando iniziano i maschi competono tra loro per definire una gerarchia tramite l’esibizione ritualizzata di ornamenti quali piumaggio, palchi, oppure tramite vocalizzi e tracce olfattive».Una volta terminata la battaglia, i maschi che si sono posizionati nei ranghi più alti diventano poli di attrazione dove convergono tutti gli esemplari sconfitti. «Nei lek la normale distribuzione di questi animali è alterata dal fatto che tutti gli individui prediligono la vicinanza con i maschi di rango elevato per aumentare le proprie opportunità di riproduzione» continua Saino. «A trarre vantaggio da questo fenomeno, però sono solo i maschi di alto rango perché questo schema geometrico riduce il numero dei concorrenti».
Come accade anche al di fuori del regno animale, anche nei lek piove sempre sul bagnato. Le femmine, che dalla ricerca sembrano un po’ tagliate fuori, favoriscono questo genere di aggregazioni di pretendenti visitandole per la scelta del partner. «I lek possono durare da alcune ore a più settimane ma il risultato è sempre lo stesso: una piccola frazione dei maschi, quelli di alto rango, si riproduce con la maggioranza delle femmine» conclude l’etologo milanese.
«Rimane ancora da spiegare come sia possibile che si tramandi la varietà genetica in popolazioni dove un numero di ristretto di individui monopolizza la riproduzione». Durante uno studio sui lek del gallo della salvia, una specie originaria del Nord America, si è scoperto che un esemplare solo, in un gruppo di 18 individui, si è accoppiato con il 50 per cento delle femmine.