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 2018  ottobre 29 Lunedì calendario

Assia, un’altra batosta per la Merkel

Il governo Merkel subisce la seconda, sonora batosta in sole due settimane. Dopo la debacle in Baviera, i partiti della Grande coalizione precipitano ai minimi da decenni anche in Assia. La Cdu perde undici punti rispetto al 2013 crollando al 27% e la Spd arretra di oltre dieci punti al 20%. E si conferma la luna di miele dei tedeschi con i Verdi, che dopo l’exploit bavarese schizzano nel land di Wiesbaden dall’11,1% al 19,6%. Continua anche a crescere la popolarità dei populisti dell’Afd, che con l’Assia conquistano l’ultimo parlamentino regionale con il 13,7% dei voti. Nel 2013 la destra era rimasta sotto la soglia di sbarramento del 5%.
La sintesi più efficace di questa drammatica fase per i partiti della Grande coalizione la fornisce in serata il capo dei Verdi, Robert Habeck, ai microfoni della Rai. Poco dopo le prime proiezioni, il leader degli ambientalisti si affaccia alla sede berlinese del suo partito e parla di «drammatiche perdite per la Cdu e la Spd» e della «fine di un’era: quella delle grandi Volksparteien», dei grandi partiti di massa che aspiravano a rappresentare ogni ceto sociale. Secondo Habeck, il futuro della politica tedesca – e forse non solo sarà «quello di forze politiche che si muoveranno attorno al 15-20%. La politica a Berlino cambierà».
Intanto tutti si chiedono che cosa accadrà nell’immediato in Assia: sarà in particolare il destino di Volker Bouffier a determinare il futuro del governo Merkel. Il governatore cristianodemocratico ha parlato ieri sera di un «risultato per nulla soddisfacente», ma ha anche sottolineato che la Cdu continua ad essere il partito più forte e di essere «fiducioso di poter continuare a guidare la sua regione». A tarda sera le proiezioni davano ancora un testa a testa tra Spd e Verdi intorno a quota 20% e attribuivano all’attuale alleanza tra la Cdu e i Verdi 60 seggi, tre in meno rispetto alla quota minima per la maggioranza assoluta. Per Bouffier stesso l’opzione preferibile sarebbe un governo Giamaica, ha detto molto chiaramente in serata, dunque l’attuale alleanza nero-verde allargata ai Liberali. La Grande coalizione rimane per l’Assia «l’ultima opzione se tutte le altre falliscono», ha aggiunto Bouffier.
Il vecchio leone cristianodemocratico ha anche detto di ritenere la batosta «una lezione a Berlino», cioè un messaggio al governo Merkel. Un’interpretazione che sembra essere confermata da un impressionante sondaggio dell’Ard che ha chiesto agli elettori in Assia se fosse stata loro intenzione dare uno schiaffo al governo Merkel: per il 50% è così, tra gli elettori della Cdu è addirittura il 73%.
Parlando con Repubblica a margine della festa elettorale della Fdp, l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Alexander Graf Lambsdorff conferma che i Liberali sono «pronti a dialogare» con la Cdu e i Verdi in Assia. Anche sostenendo il governatore uscente. «Noi potremmo anche appoggiare una conferma di Bouffier, ma vogliamo anzitutto confrontarci sui contenuti e le priorità per il nostro partito», ci spiega. Secondo il parlamentare liberale è invece escluso «che il nostro partito possa sostenere l’ipotesi che il leader dei Verdi Tarek Al-Wazir diventi governatore dell’Assia». Tra le varie opzioni di cui si era vociferato in queste settimane figurava anche un governo a guida Verde con la Spd e i Liberali, una cosiddetta coalizione “semaforo”, ma per Lambsdorff sembrerebbe una seconda scelta.
Anche se la riconferma di Bouffier con la stampella della Fdp potrebbe ridurre l’impatto su Angela Merkel delle elezioni in Assia, per Lambsdorff la lezione del voto in Assia è chiaro: «questo è stato un voto di sfiducia nei confronti del governo federale e la conferma che rinnovare la leadership, ringiovanirla, come abbiamo fatto noi cinque anni fa e come hanno fatto i Verdi di recente, è un processo indispensabile».
Chediamo a Lambsdorff cosa potrebbe succedere se la Spd dovesse rompere con la Grande coalizione, come ha minacciato qualcuno e Angela Merkel dovesse cadere. È pensabile un nuovo tentativo di Giamaica anche al livello federale? «Soltanto dopo elezioni anticipate. Io rispetto enormemente Angela Merkel, è stata una politica straordinaria. Ma è in piena ‘maledizione da quarto mandato’, come Adenauer e Kohl. È precipitata in una paralisi totale e non possiamo pensare di fare un’alleanza con lei. C’è bisogno di un grande rinnovamento, anche nella Cdu».