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 2018  ottobre 28 Domenica calendario

La biografia di Totti secondo D’Orrico

Nella personale mitologia di Totti c’è la sua prima volta all’Olimpico. Lui è seduto in Tribuna Tevere con il kit dei tifosi di una volta: panino con la frittata, Coca-Cola calda, banana, carte da scopa e tressette, radiolina per sentire Tutto il calcio minuto per minuto. (Tenete a mente il mazzo di carte, tornerà utile in seguito). Non sa ancora quel ragazzino in Tribuna Tevere di essere Zeus e che quello stadio è il suo futuro Olimpo. Quella tra Francesco Totti e Roma è una storia d’amore monogamica, di fedeltà coniugale assoluta (lui stesso confessa che la Nazionale, con cui vinse un Mondiale, era l’amante). Roma è stata la sua gloria (il suo Impero) e il suo limite (la sua Regina Coeli). Ma può avere limiti Roma? Per la squadra della Capitale, Totti dirà no al Milan che lo vuole comprare quando è ancora un bambino biondissimo e timidissimo. Sarebbe diventato il nuovo Rivera. E rifiuterà il Real Madrid, che gli offre la corona di Spagna e dell’intera galassia futbolistica, opponendo il sentimento alla ragione. Sarebbe diventato il nuovo Di Stefano. Per amore della Roma ha sopportato cattiverie assortite (da parte del mister argentino Carlos Bianchi, dello stopper laziale Negro, della showgirl Flavia Vento, coadiuvata da Fabrizio Corona; per citarne solo alcune). «Tu sei uno di quei romani convinti che fuori Roma non ci sia niente da mangiare», lo rimproverò una volta la moglie Ilary. Non vorrei mettere il dito, ma credo che un panino con la frittata come quello in Tribuna Tevere non lo trovi altrove. I libri con (e su) i calciatori sono difficili da scrivere e quasi sempre deludenti da leggere. Paolo Condò ha scritto, senza mai prevaricare sul protagonista, una bella (auto)biografia di Totti (Un capitano, secondo posto in classifica dopo un altro romano, tottiano a modo suo, come il vicequestore Rocco Schiavone). Vi chiederete che cosa c’entra il mazzo di carte da scopa e tressette. Ve lo dirò la prossima volta assieme al voto.