ItaliaOggi, 27 ottobre 2018
Diritto & Rovescio
Walter Veltroni ci ricasca. Disegnando il futuro del Pd, l’ex segretario del partito, lo descrive come «la casa dei migliori». E chi dice che sono i migliori? Lui stesso. Lo vidima e lo certifica. Troc! Con tanto di timbro di ferro. La scritta è precisa. «Questo signore (no, compagno non si dice più; al massimo si può solo pensare), questo signore, dicevo, essendosi iscritto al Pd è, per mia definizione, attestazione e dichiarazione solenne, pepperepè, un migliore». Nulla, come si vede, è cambiato dai tempi del comunismo duro e puro quando il capo del Pci, Palmiro Togliatti, veniva non a caso definito Il Migliore dalla stampa del partito e dai militanti accecati da fanatismo di appartenenza. Veltroni finge di non sapere che i migliori e i peggiori sono dappertutto. Nessuna organizzazione democratica ha l’esclusiva della dignità. Tutte debbono lottare ogni giorno contro le male erbe. Chi presume di averle debellate per sempre dal suo circolo è un totalitario. Che, per fini propagandistici, violenta la realtà che è più complessa di quella che lui propone. Non credendoci. Perché Veltroni è tutt’altro che stupido. Anzi.