Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  ottobre 27 Sabato calendario

Desirée è vittima pure di genitori incapaci di tutelarla

Due senegalesi, un nigeriano e un ghanese sono stati fermati. Sembra siano gli autori dell’omicidio a Roma di Desirée, sedicenne stuprata e appunto soppressa non si sa in che modo. Cosicché ora tutti danno addosso agli extracomunitari che non avevano il diritto di stare in Italia, privi come sono dei titoli necessari per soggiornare nel nostro vituperato Paese. In effetti gli stranieri ne combinano di ogni colore da queste parti. Sono persone allo sbando, campano di espedienti, non hanno fissa dimora, delinquono per tirare avanti e lo Stato, nonostante la buona volontà del ministro Salvini, non è in grado di espellere i clandestini per mancanza di norme idonee. Cose che sappiamo e che tuttavia non riusciamo a contrastare. Prendiamone atto, pur sperando che prima o poi si trovi una soluzione: ridurre ai minimi termini il rischio che la situazione degeneri ulteriormente. Detto ciò, non possiamo addossare le responsabilità della violenza sulle ragazze esclusivamente ai profughi, per quanto poco o punto raccomandabili e degni di punizioni adeguate alle loro imprese da criminali. Il caso di Desirée è assai più complesso di come ci è stato presentato dai media. La povera sedicenne la sera del delitto è uscita di casa col pretesto di recarsi a dormire da un’amica. Niente di male. Ciononostante i genitori, lungi dall’opporsi al fatto che la figlia andasse a trascorrere la notte da una compagna, hanno trascurato di controllare che ella fosse effettivamente ospite di costei. Se ne sono infischiati. Desirée ha passato la notte in giro per Roma e non nella cameretta dove aveva dichiarato di trattenersi. Se ne è andata a zonzo per la Capitale e ha incontrato vari suoi fornitori di sostanze stupefacenti, delle quali faceva uso ad onta della età adolescenziale. In tal modo si è imbattuta in gentaglia che ha approfittato della sua debolezza allo scopo di sopraffarla, sottometterla a pratiche sessuali vergognose, ammazzandola. Chi frequenta spacciatori e simili individui difficilmente la fa franca. Se poi si tratta di una povera fanciulla sbandata è fatale che diventi vittima di soprusi. Se ci è consentito, spettava ai genitori il compito di sorvegliare, educare e instradare la loro erede in maniera che non rischiasse di essere maciullata. Purtroppo in molte famiglie disgraziate non ci si occupa di impartire insegnamenti all’altezza dei tempi. A tavola non si parla, ciascuno pensa ai casi propri, chi sta inchiodato al telefonino, chi guarda la tv, nessun dialogo formativo. Lo sballo per vari ragazzi diventa spesso una fuga dalla triste realtà domestica, dove non esistono rapporti edificanti, ma solo indifferenza e squallore. Se manca la pace familiare, manca anche la pace sociale e dietro l’angolo si cela, immancabilmente, l’insidia, parente stretta della tragedia. Desirée non è stata semplicemente vittima di delinquenti venuti dall’estero, bensì pure di genitori incapaci di tutelarla. Questa storia orrenda dovrebbe servire da monito a tutti noi.