il Giornale, 25 ottobre 2018
La regina Elisabetta per una Brexit morbida?
«Mentre oggi guardiamo a una nuova partnership con l’Europa, i comuni valori e gli impegni reciproci sono il nostro bene più grande e dimostrano che, anche in una fase di cambiamento, la nostra durevole alleanza rimane forte». Ora le cose sono cambiate o stanno per cambiare ed Elisabetta II ci tiene a precisare che «come innovatori, commercianti e internazionalisti guardiamo al futuro con fiducia». Sono queste le parole pronunciate dalla regina Elisabetta II durante un banchetto martedì sera a Buckingham Palace in onore e alla presenza dei reali d’Olanda. Ed è la prima volta che la regina d’Inghilterra si esprime pubblicamente sul tema che sta tenendo il Paese con il fiato sospeso, cioè il futuro rapporto tra il Regno Unito e il resto del continente dopo la Brexit. Anche perché a Sua Maestà non è dato parlare di politica.
Sono parole di ottimismo quelle pronunciate da Elisabetta II, che non sono sfuggite neanche al tabloid finora acceso sostenitore della Brexit, il Daily Mail. Il giornale ha letto l’intervento come un appoggio alla soft Brexit e qualcuno si spiega anche il perché: da settembre è arrivato un nuovo direttore più filo-europeo, che ha probabilmente voluto tirare per la giacchetta Sua Maestà, come fece il tabloid più pro-Brexit di tutti, il Sun di Rupert Murdoch, quando titolò, in piena campagna referendaria e sulla base di indiscrezioni da una cena con uomini politici: «La regina appoggia la Brexit», analisi seccamente smentita da Buckingham Palace.
In realtà allora come oggi le parole di Elisabetta II non sono particolarmente connotate e possono essere interpretate in maniera del tutto opposta, come la constatazione che alla fine il Regno Unito se la caverà comunque. Nel suo discorso, rivolta a re Guglielmo d’Olanda e con un chiaro riferimento alla creazione della Comunità Economica Europea e alla decisione della Gran Bretagna di aderire nel 1975 via referendum, la regina ha anche ricordato «la visita a Londra di sua nonna, la regina Beatrice d’Olanda, e del principe consorte Bernardo, nel 1972, quando dissi di come la stretta comprensione e i gli stretti rapporti fra le nostre due nazioni sarebbero diventati sempre più importanti nel momento in cui emergeva una nuova configurazione europea».