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 2018  ottobre 23 Martedì calendario

Picasso scultore

Picasso. La scultura, che si inaugurerà alla Galleria Borghese mercoledì, è la prima mostra in Italia dedicata al Picasso scultore e vuole proseguire il lavoro di indagine sul concetto di scultura che il Museo sta portando avanti da molti anni attraverso maestri di secoli diversi. La mostra presenterà 56 capolavori del grande maestro realizzati dal 1902 al 1961, fotografie di atelier inedite e video. Attraverso l’esplorazione di diversi temi – storie e miti, corpi e figure, oggetti e frammenti – la mostra definirà varie tipologie d’incontri che spaziano dall’antichità all’età moderna.
LE ISPIRAZIONI
Fu durante il suo viaggio a Roma e a Napoli nel 1917 che Picasso ebbe modo di confrontarsi per la prima volta con la grande arte italiana, da Bernini e Michelangelo a San Pietro fino ai dipinti di Raffaello e Caravaggio. La scultura di Picasso è rimasta per lungo tempo poco conosciuta nonostante l’artista abbia mantenuto un rapporto privilegiato con questa disciplina. Sebbene il suo mercante, Daniel-Henry Kahnweiler, abbia pubblicato nel dopoguerra un lavoro sulle sue sculture, il lavoro scolpito di Picasso è stato rivelato in gran parte solo durante le retrospettive che si tennero a Parigi, Londra e New York dal 1966 al 1968. Fino ad allora non erano mai state esposte così tante sculture provenienti dai suoi atelier che coprivano tutto il suo percorso creativo, testimoni di una pratica ininterrotta.
Tuttavia, la maggior parte dei critici che ha riconosciuto l’influenza dei grandi maestri sul suo lavoro pittorico non ha saputo stimare l’impatto che la conoscenza dell’arte del passato ha avuto sulla sua scultura. In conseguenza di ciò le consonanze visive e concettuali generate dal dialogo che si propone con la mostra alla Galleria Borghese apriranno nuovi campi di riflessione. Picasso è un artista ingegnoso o un super artigiano, così come lo intende Platone nella Repubblica, e si appropria del passato per modificarne la percezione.
L’ANTICO
Picasso. La scultura è una mostra curata da Anna Coliva, direttrice della Galleria, e Diana Widmaier-Picasso, nipote del grande artista spagnolo, ed è sostenuta da Fendi, partner istituzionale della Galleria Borghese. «Picasso ha creato un rapporto fisico diretto con l’arte antica, divorando tutto e restituendo ogni cosa», ha dichiarato Coliva, «inoltre ha aggiunto l’ironia, rompendo la retorica della scultura classica». Ad ammirare i candidi marmi antichi e le cinquantasei creazioni, all’esclusivo vernissage di ieri sera all’interno della Galleria, c’erano esponenti delle arti, della cultura e dello spettacolo: Serge Brunschwig, Ceo di Fendi, maison che è partner istituzionale della Galleria, Silvia Venturini Fendi, stilista del brand, Isabella Ferrari con le figlie Teresa e Nina, Delfina Delettrez e l’artista Nico Vascellari.