Libero, 23 ottobre 2018
Macron sempre più magro: «È sull’orlo di una crisi di nervi»
Il tempo in cui il capo dello Stato francese Emmanuel Macron sorprendeva tutti per la sua inesauribile energia, nonostante le sole tre-quattro ore di riposo notturne, è già terminato. «Il presidente che non dorme mai», come era stato soprannominato dal settimanale L’Express, è stremato, sull’orlo di una crisi di nervi, e non riesce più a sostenere i ritmi infernali che lui stesso ha imposto all’inizio del quinquennio. «Ha accusato il colpo», ha spifferato a Le Parisien uno dei suoi fedelissimi, «dimagrisce a vista d’occhio», ha aggiunto un ministro. Guance scavate e occhiaie sempre più visibili, «Jupiter» Macron, dopo 554 giorni all’Eliseo, inizia a mostrare segni di cedimento, al punto che il suo entourage dice di essere molto preoccupato dal suo stato di salute. Ci si domanda quanto tempo reggerà ancora con un’agenda traboccante di impegni come l’attuale, spesso stravolta dagli imprevisti. Ieri era nell’Aude, a mostrare la sua vicinanza alle vittime delle inondazioni, il 26 e 27 sarà a Bratislava, in Slovacchia, e a Praga, in Repubblica Ceca, e la prossima settimana sarà in viaggio tra gli Hauts-de-France e il Grand-Est, per riprendere il controllo della Francia profonda che non si sente più rappresentata dalla sua presidenza. «Non è un ritmo umano», ha detto a Le Parisien un ministro. In meno di un anno e mezzo, riporta il quotidiano parigino, Macron ha effettuato 170 trasferte all’interno dei confini francesi e 66 viaggi all’estero, per un totale di 236 spostamenti: numeri mai visti nella Quinta Repubblica. Ad appesantire la situazione, poi, ci sono gli affaire, come l’affaire Benalla, che non aiutano certo a tenere i nervi saldi, e la gestione delle crisi di governo. Ma anche un clima di sfiducia generale. «È un periodo di dubbi. Dubita di tutto e di tutti», ha affermato a Le Parisien uno dei suoi primi consiglieri. E continua a dormire pochissimo. Contrariamente ai predecessori, Macron non è amante della tradizione dei «visiteurs du soir», intellettuali, politologi, studiosi, economisti che si intrattengono a fine giornata all’Eliseo con il presidente per trasmettergli la loro visione delle cose. In compenso, li sollecita di notte attraverso Telegram. «Alcuni rimangono sbalorditi quando notano che è connesso anche alle 3 di notte», scrive il quotidiano. Secondo altre voci interne al palazzo del presidenziale, l’altro problema è l’estrema concentrazione del potere. «Guidano la Francia in due, lui e Alexis Kohler (segretario generale dell’Eliseo, ndr). È normale che sia logorato», osserva chi li conosce bene. Kohler, che molti danno ai limiti dell’esaurimento nervoso, aveva chiesto a Macron, lo scorso marzo, di non organizzare riunioni dopo le 18.30, ma a quanto pare il protocollo sarebbe già saltato. Per riposarsi, il presidente francese passa i weekend alla Lanterne, la residenza di campagna situata a Versailles. A volte, per dimenticare lo stress, pratica la boxe con uno degli agenti della sicurezza. Ma «il mito del presidente che si fa beffa degli orologi», osserva Le Parisien, «è già svanito».